Tracciabilità: caos in agenzia

Considerare il saldo e l’acconto di una prenotazione come pagamenti separati e accettarli anche in contanti, oppure pretenderne la tracciabilità?

A tre mesi dall’entrata in vigore, regna la confusione nelle adv sull’applicazione del decreto Monti, che dal 6 dicembre ha abbassato a 1.000 euro la soglia per l’utilizzo dei contanti nell’acquisto di pacchetti vacanze, biglietteria aerea e prenotazioni alberghiere. Al di sopra del fatidico tetto si deve pagare con sistemi tracciabili, come carte di credito, ricaricabili, assegni o bonifici bancari.

Un meccanismo tutto da chiarire
Un duro colpo che aveva causato un’immediata levata di scudi della distribuzione, senza però ottenere nulla da Roma. Neanche quei chiarimenti utili ad applicare al meglio la normativa. E così, dopo 90 giorni, tutto è lasciato alla libera interpretazione dei punti vendita.

“Nessuno ci aiuta - si lamenta Sonia Natali, cotitolare della Alisei Viaggi a Genova -. Non c’è chiarezza da operatori, banche e mondo della comunicazione: manca un’informazione corretta e precisa, sia verso di noi sia verso i clienti”. Spesso, in questi mesi, gli agenti hanno anche dovuto spiegare alle persone i motivi del provvedimento e cosa comportava, perché “siamo visti come dei controllori” aggiunge Natali.

Ci sono poi dei punti vendita che ogniqualvolta il pacchetto supera i 1.000 euro pretendono versamenti con carte di credito, bancomat, bonifici o assegni. “Se la pratica va oltre quella soglia dev’essere sempre tracciata, non è possibile fare frazionamenti - è categorica Anna Esposito, titolare della Madura Viaggi a Napoli -. Sia il saldo, sia l’acconto vanno pagati con sistemi tracciabili”. Condivide il cagliaritano Pino Meloni, cotitolare della Abu Simbel Viaggi, mentre non è d’accordo la genovese Natali: “Il contratto di viaggio prevede un acconto dal 20 al 30 per cento dell’ammontare della pratica: in molti casi questo non supera i 1.000 euro. Quindi posso incassarlo in contanti? il decreto Monti non è chiaro su questo punto”.

Le alternative
Una volta fatta la legge, c’è chi subito ha trovato il sistema per aggirarla: alcune famiglie propongono agli agenti di aprire pratiche distinte per uno stesso viaggio. “Ci chiedono di inserire marito e figlio in una pratica e moglie e secondo figlio in un’altra - spiega Antonella Pirovano, cotitolare della Viaggimmagine a Milano -. In questo modo potrebbero stare sotto la soglia dei 1.000 euro e a pagare in contanti”. Un trucco che non piace a Patrizia Zucchi, cotitolare della Zucchi Tours a Bolzano: “Non accettiamo richieste di questo tipo, perché in caso di annullamento si va incontro a problemi”.

MAGGIORI DETTAGLI NEL SERVIZIO PUBBLICATO SUL NUMERO ODIERNO DI TTG ITALIA, IN DISTRIBUZIONE E ONLINE

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana