Diamantini, Halldis: ‘Per le nostre case più 20% sul 2023’

Da fenomeno contingente, dettato dalle esigenze di allontanamento sociale durante la pandemia, a trend strutturale. Il settore delle case vacanza non sembra subire battute d’arresto, anzi: la richiesta continua a crescere, soprattutto da parte degli ospiti internazionali. Ospiti che portano con sé un importante valore aggiunto: la destagionalizzazione.

A fotografare un andamento ben più che incoraggiante è Michele Diamantini, ceo di Halldis, società italiana di property management attiva in Italia sin dal 1986 nel settore degli affitti brevi e a medio termine, con un portfolio di circa 1.000 proprietà: “Al momento - ci spiega - la stagione 2024 registra il 20% di prenotazioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, metà delle quali è grazie ai mesi di bassa e media stagione, da marzo a maggio”.

Rispetto al 2023 l’aumento dell’adr medio è del 12% per Windows of Italy - la società del gruppo Halldis che propone quasi 150 proprietà di lusso - e dell’8% per Halldis.

L’advance booking

A prenotare con più largo anticipo, anche 7-9 mesi prima del viaggio, sono i clienti nordici e tedeschi che, spiega Diamantini, “preferiscono viaggiare in maggio, giugno e settembre. Luglio, invece, è appannaggio degli americani, così come agosto degli italiani”.

Ma non finisce qui: rispetto agli anni scorsi, infatti, sta aumentando anche la percentuale di prenotazioni già per la stagione 2025, “ma per il viaggio fuori stagione, cioè settembre e maggio. Per 2025 riceviamo anche richieste per i matrimoni”.

L’esigenza della flessibilità

Cambiano, dunque, i tempi di prenotazione, ma cambiano anche le esigenze degli ospiti: “Cresce la domanda di flessibilità - spiega Diamantini -, ossia di avere il soggiorno minimo flessibile e di tenere libere la giornata di arrivo e quella di partenza”. Il tradizionale sabato - sabato lascia dunque il posto, a volte, a soggiorni più brevi: “In media stagione si focalizzano sulle 3-4 notti e in bassa stagione dobbiamo essere in grado di poter offrire la possibilità di fare anche solo un weekend”. Ciò non toglie che a maggioranza della clientela, il 65%, soggiorni comunque una settimana, mentre il 20% si trattiene oltre i sette giorni e solo il 15% meno di una settimana.

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