Booking.com sotto la lente dell’Antitrust, l’Ota: “Stiamo collaborando”

“Possiamo confermare che stiamo pienamente collaborando con la Guardia di Finanza e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ieri hanno svolto delle ispezioni nei nostri uffici in Italia”. Così Booking.com in una nota inviata alla nostra testata, dopo l’arrivo nella sua sede italiana dei funzionari dell’Antitrust e del Nucleo speciale Antitrust della GdF.

L’Agcm ha infatti avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Booking.com (Italia) S.r.l., Booking.com B.V. e Booking.com International B.V. per “presunto abuso di posizione dominante nel mercato dei servizi online di intermediazione e prenotazione di strutture alberghiere, in violazione dell’art. 102 del Tfue”.

Le accuse dell’Antitrust

Secondo il Garante, l’Ota attuerebbe “una strategia per ridurre l’autonomia delle strutture alberghiere italiane nel definire i prezzi tra i canali di vendita online”, dalla quale deriverebbero “effetti escludenti nel mercato dei servizi online di intermediazione e di prenotazione”.

Nello specifico Booking.com “conferirebbe alle strutture alberghiere che fanno parte del Programma Partner Preferiti (e della sua estensione Preferiti Plus) vantaggi in termini di visibilità della propria offerta nei risultati di ricerca, a fronte di commissioni più elevate e dell’impegno a offrire su Booking.com prezzi ‘competitivi’, ovvero non più elevati di quelli che le strutture applicano sul proprio sito o sulle piattaforme di altre agenzie di viaggio online”. Al contempo, precisa il Garante, “quando riscontra, all’esito di un monitoraggio capillare e sofisticato, che una struttura offre prezzi migliori su altri siti online, Booking si riserva la possibilità di applicare, senza il consenso delle strutture, uno sconto (il c.d. Booking Sponsored Benefit) per allineare l’offerta di booking.com alla migliore tra quelle disponibili online”.

Nel suo insieme, questa strategia, secondo l’Authority, sembra idonea ad “ostacolare lo svolgimento di una concorrenza effettiva nel mercato, quantomeno nazionale, dei servizi online di intermediazione e prenotazione alberghiera, a danno di altre Ota con effetti negativi sulle strutture ricettive”, nonché “sui consumatori in termini di maggiori prezzi e minore scelta nei servizi di intermediazione e prenotazione online”.

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