Nubi sui cieli europei:
‘La concorrenza è a rischio’

Allarme concentrazioni. A lanciarlo sono diverse associazioni di categoria internazionali fra le quali Ectaa, che hanno unito le forze per segnalare alla Commissione europea come le acquisizioni prospettate nei prossimi mesi potrebbero rivelarsi distorsive della concorrenza in un momento in cui il caro prezzi e il ritardo nella consegna dei nuovi aerei già rappresentano due elementi critici.

Abuso di posizione dominante

Il rischio è che il trend verso il consolidamento di grandi agglomerati di vettori vada a limitare pesantemente la concorrenza su migliaia di collegamenti, con conseguente abuso di posizione dominante da parte delle compagnie aeree a scapito dei viaggiatori europei.

I casi

In Europa al momento i movimenti sotto la lente dell’Ue sarebbero quelli di Iberia-Air Europa, già in mano a Bruxelles; di Air France-Sas, ormai definito; l’acquisto di Tap, con Lufthansa, Iag e Air France Klm in attesa e naturalmente l’operazione Ita-Lufthansa.

“Nel 2005 – si legge in una lettera aperta diffusa dalle associazioni e riportata da Preferente - i primi cinque gruppi aerei europei rappresentavano già il 47% del traffico intracomunitario, cifra che salirà al 73,5% nel 2024”.

Prezzi e qualità penalizzati

La sana concorrenza fra vettori aerei, che porta a collegamenti più economici, capillari e di qualità in tutta Europa, rischierebbe così di diventare solo un lontano ricordo.

L’esempio delle americane

Si tratterebbe di più di una semplice previsione e i casi che fanno scuola sarebbero numerosi, a cominciare da quello dei vettori in Usa. Qui, l’elevato livello di consolidamento e la conseguente mancanza di concorrenza avrebbero portato a prezzi più alti e a servizi di qualità inferiore. E sarebbe proprio l’impatto negativo sui consumatori ad aver impedito la fusione prospettata da JetBlue e Spirit.

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