Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Siamo convinti della correttezza del nostro operato, che tra l’altro è in linea con i migliori standard delle compagnie che operano in Italia, e pertanto faremo ricorso nelle sedi opportune”. Questa la reazione di easyJet al provvedimento dall’Ispettorato nazionale del lavoro che ha fissato in circa 3 milioni di euro la multa comminata al vettore per non aver pagato i contributi su somme che, spiega il Gruppo ispettivo centrale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, “sono state corrisposte erroneamente a titolo di ‘indennità di volo’ ai piloti e assistenti”.
Violazioni per l'anno 2014
Le violazioni in materia previdenziale e assicurativa riguarderebbero 500 tra piloti e assistenti di volo; gli accertamenti, spiega ilgiorno.it, sono iniziati a marzo 2019 e, al momento, hanno riguardato solo il periodo dal primo maggio al 31 dicembre 2014. “Siamo sorpresi dal contenuto del provvedimento ispettivo relativo al trattamento previdenziale delle cosiddette ‘indennità di volo’ - sostiene la compagnia in una nota - perché contraddice una norma consolidata da oltre trent’anni, le migliori prassi del settore e le indicazioni ricevute in precedenza dalle autorità fiscali italiane”.
Le verifiche proseguiranno per le annualità successive, ma intanto il vettore si difende a spada tratta: “Impieghiamo oltre 1.400 tra piloti e assistenti di volo in Italia - sottolinea - e prendiamo molto seriamente le nostre responsabilità in qualità di datori di lavoro: tutto il nostro personale è assunto con contratti di lavoro negoziati con le principali sigle sindacali e conformi alla normativa fiscale e previdenziale italiana”.