Il commento del direttore
Remo Vangelista
Nessun segno di miglioramento per il traffico aereo di settembre. A segnalarlo è la Iata, che rivela come a livello globale la domanda internazionale di passeggeri sia scesa, nel mese, dell’88,8%, un dato sostanzialmente invariato rispetto al crollo dell’88,5% registrato ad agosto.
La capacità è crollata del 78,9% e il load factor è sceso di 38,2 punti percentuali, al 43,5%. La domanda interna a settembre è scesa del 43,3% rispetto all'anno precedente, migliorata rispetto al meno 50,7% di agosto.
"La recrudescenza delle epidemie di Covid-19 - in particolare in Europa e negli Stati Uniti - combinata con le restrizioni governative e la mancanza di regole comuni sui test ha fermato lo slancio verso la riapertura delle frontiere ai viaggi - commenta Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo della Iata -. Ad andare meglio sono i mercati interni di Cina e Russia, ma ingenerale il traffico nazionale rappresenta poco più di un terzo del traffico totale, quindi non è sufficiente per sostenere una ripresa globale”.
Maglia nera all'Europa
L'Europa è stata l'unica regione a registrare un peggioramento del traffico rispetto ad agosto, a causa della seconda ondata di nuovi contagi che ha portato a una serie di chiusure delle frontiere. La capacità si è contratta del 70,7% e il load factor è sceso di 35,1 punti percentuali, al 51,8%.