Roma alza la tassa di soggiorno: stimato un gettito di 180 milioni

Su proposta dell’assessore al Bilancio, Silvia Scozzese, la giunta romana ha approvato il rincaro della tassa di soggiorno per Roma, i cui importi erano fermi al 2014.

I rialzi principali, tra il 71 e il 100%, riguardano l’extralberghiero con le case vacanza, i bed & breakfast e le guest house, ma ci sono anche nell’alberghiero. Negli hotel a 5 stelle si passa dagli attuali 7 euro ai futuri 10, mentre nei 4 stelle la tassa passa da 6 a 7,5 euro.

Nei tre stelle, continua corriere.it, si sale dai 4 ai 6 euro, così così come negli agriturismi. Per un due stelle la tassa sarà di 5 euro al giorno, per una stella si pagherà 4 euro. Infine nei campeggi e villaggi turistici si passa da 2 a 3 euro, mentre non sono previsti aumenti per ostelli, rifugi montani ed escursionistici, nei quali la tassa di soggiorno resta ferma a 3,5 euro al giorno.

Gualtieri sollecita il Codice identificativo univoco
Intanto il sindaco Roberto Gualtieri, ringraziando gli albergatori pwer il confronto, “con cui siamo pronto a rafforzare ulteriormente la collaborazione per migliorare la qualità dell’accoglienza della città” ha poi invitato il governo a “recepire quanto prima la nostra richiesta sull’obbligo di esposizione del Codice identificativo univoco sugli annunci online”.

“Si tratta di una norma di tre righe, che abbiamo già chiesto alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e che farebbe emergere almeno 15mila attività che stimiamo sommerse nell’extralberghiero” osserva l’assessore al Turismo, Alessandro Onorato. “Per quest’anno - aggiunge a ilcorriere.it - stimiamo un gettito di 180 milioni dalla tassa di soggiorno. Con una norma nazionale, che calibra la tassa in percentuale sul costo della camera, avremmo introiti più alti e costi ripartiti più equamente sulla capacità di spesa del turista”.

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