Città italiane contro l’overtourism:
guida alle nuove misure

Non solo Venezia. Aumentano le località turistiche italiane che si attrezzano per porre un limite all’assalto dei turisti e se a Venezia debutterà il 25 aprile il biglietto d’ingresso a 5 euro, a Capri che scende dal traghetto dovrà pagare una tassa di sbarco di 5 euro. Già dall’estate scorsa anche Ponza e Ventotene hanno deciso di rincarare l’imposta e parallelamente continua ad aumentare la tassa di soggiorno.

A Padova a luglio, spiega il gazzettino.it, per gli alberghi dalle 3 stelle in su ci sarà un aumento di 0,5 euro e sono previsti rincari estivi anche a Brescia, che nel 2023 ha totalizzato due milioni di turisti in più rispetto all’anno prima e si ritrova a fare i conti pure lei con l’overtourism.

Roma, Firenze e Napoli

A Roma dopo l’estate la tassa di soggiorno è stata portata a 10 euro negli alberghi extralusso. Anche a Napoli le tariffe sono state riviste al rialzo nei mesi scorsi, come a Milano. Firenze, invece, ha optato per una strada diversa rispetto al ticket d’ingresso. Qui a maggio si inizierà a sperimentare lo scudo verde, una maxi Ztl che copre una superficie di circa 38 chilometri quadrati, circa il 66% del centro abitato. L’obiettivo è di ridurre le emissioni, ma grazie alle telecamere poste all’ingresso della super Ztl questa soluzione potrebbe essere utilizzata in futuro anche per tracciare i turisti giornalieri che arrivano in città ed, eventualmente, per fa pagare pure a loro una sorta di “entry tax”.

Il caso di Venezia, invece, non ha precedenti in Italia e nel mondo solo Bali, in Indonesia, ha adottato una soluzione simile: da quest’anno i visitatori stranieri devono versare una ‘entry tax’ di 9 euro quando scendono dall’aeroplano.

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