L’Italia dei Borghi
vale oltre 5 miliardi
Lo studio Deloitte

I Borghi più belli d’Italia contribuiscono per oltre 5 miliardi di euro al Pil. Le piccole gemme nascoste della Penisola, con la loro storia e il loro patrimonio artistico, culturale e paesaggistico, rappresentano degli attrattori di forte richiamo internazionale e a certificarlo sono ora i dati di uno studio condotto da Deloitte intitolato ‘L’impatto economico e occupazionale del turismo e la digitalizzazione nei Borghi più belli d’Italia’.

I piccoli comuni, rileva il report - presentato ieri all’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani in collaborazione con l’associazione ‘I Borghi più belli d’Italia’ - si confermano una fonte di valore economico. Nel 2022, infatti, i visitatori complessivi dei ‘Borghi più belli d’Italia’ - attualmente 362 - sono stati oltre 8,8 milioni, per un totale di circa 21,5 milioni di pernottamenti. Circa il 37% di questi visitatori sono internazionali, mentre circa il 32% sono visitatori giornalieri.

La spesa diretta in Italia derivante dalle presenze turistiche nei Borghi è stimata in circa 4,6 miliardi di euro. A fronte di tale spesa diretta, si stimano oltre 9 miliardi di euro di ulteriore spesa indiretta e indotta, per un totale di circa 13,8 miliardi di euro di spesa complessiva generata in Italia.

L’impatto

Al netto dei consumi intermedi, l’impatto sull’economia nazionale è stimato, quindi, in oltre 5 miliardi di euro, equivalente allo 0,3% del Pil italiano; e in 90mila occupati. Mentre l’effetto sulle entrate fiscali è stimato in oltre 2,3 miliardi di euro, di cui circa 1 miliardo di euro di Iva.

I settori maggiormente impattati sono alloggio e ristorazione, commercio e trasporti, beneficiando di circa il 60% dell’impatto totale.

Come percentuale del Pil, lo studio Deloitte stima che questo sia maggiore al Centro e al Nord-est. In particolare, le aree in cui il contributo economico come percentuale del Pil risulta maggiore sono il Centro e Nord-est, con circa lo 0,4% del Pil, seguite dalle Isole, con oltre lo 0,3% del Pil.

Lottare contro lo spopolamento

Numeri importanti, ma c’è un fenomeno, quello del progressivo spopolamento, che rischia di far perdere terreno e sui cui bisogna lavorare per preservare queste comunità e la loro forza attrattiva. “Valorizzare il potenziale dei Borghi - ha spiegato Marco Vulpiani, Senior Partner ed Economic Advisory leader di Deloitte - significa non solo preservare il nostro patrimonio storico, paesaggistico, artistico e culturale, ma anche contribuire ad una crescita sostenibile e inclusiva del sistema Paese. Adottando infatti misure che ne contrastino lo spopolamento - ha continuato introducendo lo studio -, si può generare valore condiviso con il territorio nazionale in termini economici, occupazionali e sociali”. Su questo fronte “il processo di digitalizzazione e sistemi di lavoro flessibili possono rappresentare una possibile azione di contrasto del fenomeno dello spopolamento, migliorando l’attrattività dei Borghi per quanti hanno la possibilità di lavorare da remoto e favorendo lo sviluppo di imprese locali in grado di sfruttare l’infrastruttura digitale. Il loro valore quindi non è solo economico ma anche e soprattutto sociale”.

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