Digital or die

Se volete avere successo nel mondo dei viaggi bisogna usare i canali digitali. Con la possibile eccezione dei viaggi di lusso, senza il digitale si rischia di perdere fatturato e quote di mercato ed eventualmente sparire.

Dal 2000 ad oggi l’e-commerce dei viaggi è cresciuto in maniera esponenziale, arrivando a 7 miliardi di euro di di fatturato (fonte: Casaleggio ed associati). Non vi è alcun dubbio che le aziende di maggior successo nella nostra industria siano le agenzie web. Il fatturato del turismo organizzato venduto in agenzia di viaggi è calato di svariati miliardi di euro nello stesso periodo.

Priceline (casa madre di Booking.com) ha rilasciato i suoi numeri del terzo trimestre 2015: 14,8 miliardi di dollari di fatturato trimestrale, 1,2 miliardi di dollari di utili trimestrali, 800 milioni di dollari spesi in marketing digitale nel solo terzo trimestre. Anche Expedia ha comunicato i suoi risultati del terzo trimeste: 15,4 miliardi di dollari di fatturato.

Perché lasciare che questi colossi continuino a guadagnare fette di mercato? Le aziende del turismo italiano devono intercettare le opportunità che il web offre. Ad oggi, poche realtà lo stanno facendo, ed è molto grave.

Per chi non crede che avere successo sul web sia possibile in Italia, basta che guardi i successi di Venere (venduta ad Expedia per svariate centinaia di milioni di euro), Volagratis (oggi quotata a Zurigo con un fatturato di oltre due miliardi di euro), oppure cambiando settore Riccardo Zacconi che ha da poco venduto la sua King Digital ad Activision per 5,9 miliardi di dollari.

Basta poco tempo e denaro per aprire una pagina Facebook, un account Twitter, un profilo Instagram o Pinterest, un canale Youtube. Vi sono molti mezzi di marketing online con prezzi accessibili. Vi sono piattaforme di e-mailing economiche per comunicare con i clienti per poterli fidelizzare.

Si possono e si devono usare queste piattaforme per avere qualche speranza di sopravvivere in questo nuovo mondo digitale in cui la parola multicanale (che molti vedono come una strada futura) è già nel passato, lasciando sempre più spazio alla nozione di omnicanalità. Bisogna essere ovunque per trovare nuovi clienti e fidelizzare i clienti esistenti!

Non farlo vuol dire rischiare di limitare seriamente le possibilità di avere successo nel mondo del travel. Rimanere passivi non è più possibile.

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