Agenti segreti TTGA Francesca non serve l’ufficio

Per alcuni agenti di viaggi la vetrina resta uno strumento di promozione insostituibile, con cui attirare e incuriosire il passante (fisso o occasionale). Non è questo il caso di Francesca Scoccia e Massimo Boyer, titolari di Kudalaut Viaggi, specializzata in immersioni e con una forte impronta naturalistica. L'azienda si occupa di viaggi naturalistici subacquei e cura la linea dedicata a questo tipo di prodotto per 1.2.3 via…ggiare, agenzia di Cairo Montenotte, in provincia di Savona. La vicinanza con il mare sicuramente ha il suo ruolo. Ma il 'terreno di caccia' di Kudalaut è l'Italia intera. E la comunità di sub che si ritrova, spesso e volentieri, online.

"A noi una vetrina su strada non servirebbe a niente - spiega Francesca (nella foto) -: gli appassionati di subacquea sono tanti, ma sono sparpagliati in tutta Italia. Meglio tenere i contatti via telefono o via web". L’ufficio di Francesca, dunque, si riduce alla fedele accoppiata formata da computer e cellulare: ovvero tutto ciò che serve per cercare e farsi trovare dai potenziali clienti di una nicchia di mercato così precisa come i fan delle immersioni. "Lavoriamo soprattutto online - prosegue Francesca -: del resto io sono di Perugia, e un negozio qui non mi servirebbe a molto…".

La strana coppia
Del resto, Francesca non nasce agente di viaggi. Al contrario, lo è diventata quasi per caso, sulla scorta della sua passione per l’attività subacquea in giro per il mondo. La ‘strana coppia’ Francesca-Massimo è formata, rispettivamente, da una naturalista e un biologo. Conosciutisi in Indonesia, dove Massimo era docente di un master e Francesca stava completando il dottorato. Entrambi appassionati di tutto ciò che sta sott’acqua, tra un’immersione e l’altra hanno dato vita a Kudalaut.

"Massimo è anche fotografo sottomarino e spesso organizza eventi dedicati alla fotografia - precisa Francesca -. Inoltre partecipiamo alle fiere dedicate a questo particolare hobby”. Un sistema che sembra dare i suoi risultati: ormai Kudalaut è arrivata al quinto anno di vita, quindi è diventata un po’ più che un semplice esperimento. Nonostante qualche frenata negli ultimi tempi (come gran parte del settore del turismo) l’attività sta dando soddisfazioni.

Un target che non rinuncia al viaggio
“Anche perché il subacqueo viaggia sempre. Magari un po’ meno, ma è uno di quei viaggiatori che mette da parte i soldi giorno dopo giorno e, quando ne ha a sufficienza, prenota”. Inoltre, non sempre si tratta di viaggi prettamente a basso costo. “Per l’Indonesia, il pacchetto meno costoso arriva a 1.500 euro - precisa Francesca -. Certo, sul Mar Rosso si spende un po’ di meno, ma comunque si parte da un minimo di 800 euro”.

Se la tipologia di prodotto segue le passioni dei due titolari, la scelta delle destinazioni non è da meno. “Trattiamo mete che conosciamo bene; come l’Indonesia, dove Massimo ha vissuto per 10 anni”. Non solo: il ventaglio delle proposte risponde alla precisa filosofia del viaggio a carattere naturalistico. “Si tratta di destinazioni - tiene a sottolineare la titolare di Kudalaut - che hanno un particolare rispetto per l’ambiente”.

Target preciso, selezione dell’offerta ed esperienza sul campo: questo è quanto serve. Tutto il resto lo offre il mare.

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