Agenti segreti di TTG Franco senza il banco

Non ha una saracinesca da alzare ogni mattina o orari da negozio da rispettare, ma clienti che lo possono trovare su internet o con il passaparola che corre sui social.

Franco Leoni (nella foto), 45 anni di Camogli, in provincia di Genova, è quello che oggi si chiama un consulente di viaggi, nuovo specialista della vendita, rigorosamente senza banco fisico, abituato a muoversi online o tra i clienti del suo portafoglio. Una nuova figura per molti aspetti vicina a quella dell'agente di viaggi vecchio stampo, a cui anche i player del turismo hanno da qualche stagione cominciato a guardare con attenzione. Una professionalità ancora poco diffusa nel nostro mercato, considerata con una certa diffidenza dagli stessi dettaglianti tradizionali.

"Oggettivamente - spiega Franco a TTG Italia - avessi una mia agenzia probabilmente anche io penserei 'ora ci mancava pure questa', però l'utente che si rivolge a un consulente non è quello che entra in un'agenzia. Chi si rivolge a me è quello che deve scegliere tra la mia consulenza o un viaggio organizzato da solo contattando direttamente il corrispondente".

Una propensione che, per fortuna, non accomuna tutti quelli che si muovono in internet, tra i quali, rileva Franco, "c'è anche chi cerca l'assistenza e il tailor made, anche se più virtuale".

Pubblico diverso, dunque, ma professionalità per molti aspetti sovrapponibili, vista l'esperienza nel settore accumulata negli anni da Franco. "Appena finita la scuola, nel 1993, ho subito cominciato a lavorare in Kuoni, occupandomi prevalentemente di booking e di programmazione Caraibi, Stati Uniti, Polinesia...". Un lavoro appassionante proseguito fino al 2013, quando in azienda viene avviata la ristrutturazione e con questa i tagli al personale.

"Di colpo - racconta - mi sono ritrovato a un bivio: o lavorare in un altro tour operator o iniziare a fare qualcosa di diverso. E visto che negli ultimi anni mi ero occupato tanto di gruppi, ho deciso di mettermi in proprio e di dedicarmi a questo segmento, appoggiandomi agli ex colleghi di Genova e dintorni che hanno agenzie e poi intraprendendo l'avventura del Personal travel specialist con Uvet". Un nuovo mestiere in fondo unito dallo stesso filo conduttore: "Diciamo che faccio un po' quello che facevo prima, ma in un'altra forma. Mi sono aperto un mio sito internet e una pagina su Facebook e ho rimesso mano al mio piccolo portafoglio clienti per cercare di rimpolparlo".

Risultato? "Ora propongo viaggi al pubblico che segue internet e sui social e vedo, stranamente, che funziona. Ad agosto ho per esempio un gruppo di 16 persone che parte per gli Stati Uniti. Persone che vengono da tante parti d'Italia e che, mi piace pensarlo, senza di me non si sarebbero mai incontrate. Però - continua - vendo anche pacchetti Mare Italia, Mediterraneo e tante crociere". Con richieste che arrivano per telefono o mail "da coloro che mi trovano sulla rete. Un fatto che continua a stupirmi, visto che ho lavorato per molti anni in questo settore, ma su presupposti molto diversi".

Ma gli esordi, ammette Franco, non sono stati facili. "All'inizio ho dovuto cambiare mentalità, abituarmi a non avere più uno stipendio fisso e a combattere per avere un ritorno economico. Diciamo che ora c'è più ansia, ma è la stessa incertezza che in fin dei conti vivono tutti gli agenti che hanno un'attività propria". D'altra parte, aggiunge, "ci sono anche dei vantaggi. Ad esempio ho più libertà di movimento rispetto a prima. Non ho capito ancora se sia bene o un male, ma in fondo mi piace e penso di continuare su questa strada".

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