Caesar Tour,storia dell’agenzia che divenne un frigorifero

“All’inizio, internet era una vetrina. Poi è diventato un frigorifero”. Ovvero, se prima era una luogo dove esporre nella maniera migliore i propri prodotti, ora è un contenitore da aprire per trovare la più ampia gamma possibile tra cui scegliere.

A riassumere in poche parole la storia dell’ecommerce è Cesare Geli (nella foto), titolare di Caesar Tour, ovvero “la migliore agenzia d’Italia”, come recita il premio conferito all’azienda durante i recentissimi Italia Travel Awards 2017. Uno che il web lo mastica fin dagli albori, essendosi buttato nell’avventura nell’ormai lontano 1997, ovvero 20 anni fa, quando internet era una cosa da ‘smanettoni’, “di cui tutti avevano paura”. Uno dei pionieri in Italia: “All’epoca abbiamo dovuto studiare il fenomeno negli Stati Uniti, per capire come funzionava”, spiega.

Dall’offline all’online
Ma attenzione, perché Caesar Tour non nasce dal web. “Io lavoro in questo settore dal ’77”, sottolinea . “Ho fatto la gavetta, quella del banconista con i libroni sulla scrivania”. Nel 1994 apre la prima incarnazione della Caesar Tour, con una classica agenzia di viaggi su strada a Roma. E solo 3 anni dopo sbarca online, “con un sito in htlm e spiegando ai clienti che potevano anche trovarci online”.

Intanto, internet cresce. “E in poco tempo siamo arrivati al Nord. E i primi clienti sono diventati i milanesi… per noi, che siamo ‘romani de Roma’…”. Ed è anche arrivata la prima filiale a Milano, sulla scorta del successo del web. Come dire: anche l’online può aiutare a far crescere il business ‘fisico’. Anche perché oggi Caesar Tour conta un totale di 9 punti vendita, “tutte filiali, perché sono di proprietà”.

Online e offline, per Caesar Tour, sono due mondi che si intersecano di continuo. “Tutte le vendite passano dalla stessa Intranet - spiega Cesare -; inoltre, molti arrivano nelle nostre agenzie dopo averci conosciuti online. Insomma, ad oggi per me non sarebbe semplice stabilire se portano più fatturato i punti vendita fisici o il sito internet”. E, probabilmente, non c’è neanche il bisogno di stabilirlo.

L’evoluzione del web
In questi 20 anni, il mondo del turismo online è cambiato parecchio. “Nei primi anni, i siti si complicavano sempre di più, aggiungendo elementi - ricorda Cesare -. Poi, 10 anni fa, si è iniziato a semplificare”. Un fenomeno che si è accentuato con l’avvento degli smartphone: “Il web aveva di nuovo bisogno di tasti grossi, da premere con il dito. Le complicazioni erano per un pubblico selezionato: a un certo punto c’è stato il bisogno di arrivare a tutti. Del resto, sui social accade la stessa cosa: i contenuti di maggior successo sono quelli più semplici, con i pupazzetti e cose del genere”.

Ma il destino del turismo è solo online? Sebbene il web abbia contribuito in maniera determinate al successo di Caesar Tour, il titolare la pensa diversamente. “In ogni campo, quando ci si spinge troppo in là arriva il momento di fare un passo indietro”. Ed è, questo, l’esatto istante in cui qualcosa smette di essere vecchia “e diventa ‘retrò’”, aggiunge Cesare. Che precisa: “Con internet siamo arrivati a questo punto. Ora è importante dimostrare che dietro al sito ci sono delle persone fisiche. Solo che molti non lo hanno ancora compreso”.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana