Ebola, cinque domande: una guida per le adv

Sta frenando i viaggi in Africa, anche in zone lontane migliaia di chilometri. Agenzie di viaggi e tour operator sono concordi nell'affermare che i timori legati a Ebola stanno creando problemi a diversi Paesi del Continente, anche molto distanti dalle nazioni colpite dal virus.

Parlando di Kenya, Zanzibar, Madagascar o Sudafrica, pochi clienti resistono alla tentazione di chiedere al proprio agente di viaggi ragguagli su Ebola.

Ma quali sono i rischi effettivi? E, soprattutto, cosa rispondere ai clienti titubanti?

TTG Italia lo ha chiesto a Medici Senza Frontiere, una delle organizzazioni che più si è attivata per contrastare l'epidemia, operando direttamente sul campo. A rispondere è la dottoressa Claudia Lodesani.

Quali sono i Paesi africani colpiti dall'epidemia di Ebola?
L'epidemia è iniziata in un piccolo centro abitato 'transfrontaliero', al confine tra Guinea, Sierra Leone e Liberia: questi sono i 3 Paesi principalmente colpiti. Sono stati registrati episodi anche in Senegal e in Nigeria, ma sono casi 'portati', immediatamente circoscritti. È poi sorto un altro ceppo in Congo, ma anche qui l'epidemia è terminata.

Se un viaggiatore si reca in Kenya, Madagascar o Zanzibar, quali sono le possibilità che contragga la malattia?
Estremamente basse. Paradossalmente, è lo stesso rischio che correrebbe restando in Italia.

Quali sono le probabilità di contrarre l'Ebola in un viaggio aereo?
Innanzitutto bisogna chiarire che, finché non compaiono i sintomi, la malattia non è infettiva. I casi possibili sono dunque tre. Primo: una persona che ha contratto la malattia non ha ancora sviluppato i sintomi e viaggia in aereo. In questo caso non c'è rischio, perché in quella fase la malattia non è infettiva Secondo: una persona ha sviluppato in sintomi da 2/3 giorni. In questo caso, il soggetto non è assolutamente in grado di viaggiare, perché Ebola è una malattia acuta. Terzo: Una persona ha appena manifestato i sintomi. In questo caso il rischio è ridottissimo, perché in un primo momento la viremia è estremamente bassa.

Ci sono precauzioni particolari da adottare?
Lavarsi le mani molto spesso; e questo vale anche per la prevenzione riguardo la gastroenterite. Ebola è un virus molto fragile, basta il sapone o un igienizzante per le mani.

Quali misure hanno adottato i Paesi del Continente per contrastare l'eventuale diffusione?
Per fare un esempio, la Costa d'Avorio ha operato molto bene in questo senso. In generale, i Paesi con maggiori disponibilità economiche (come il Camerun) hanno messo in campo misure più efficaci. Per citare un altro caso, l'aeroporto di Casablanca ha un ottimo sistema di controllo, anche con fotocellule che misurano la temperatura corporea.

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