Adv sulla Tunisia:"Tocca a noi spiegare ai clienti"

C'è aria di rassegnazione di in agenzia di viaggi: l'abbiamo toccato con mano venerdì scorso, subito dopo la notizia del triplice attentato che solo in Tunisia ha causato 37 morti.

Eravamo al telefono con gli agenti e stavamo proprio parlando di vendite in quell'area del Mediterraneo che, dai fatti di Tunisi al Museo del Bardo dello scorso marzo, stentava a riprendersi. Ora l'ennesimo attacco al turismo mette definitivamente ko la destinazione. "Le vendite sulla Tunisia per noi erano già a zero - commenta Simona Antonini, banconista della Pini Viaggi di Brescia - e dopo quello che è successo oggi non credo che si riprenderà".

Telefonata dopo telefonata, la reazione della distribuzione lascia intravvedere, oltre al dispiacere, la consapevolezza che le vendite sulla destinazione erano già troppo compromesse per sperare in un recupero. Piuttosto, aggiunge Caterina Tosoni, responsabile dei punti vendita della Mincio Viaggi di Mantova, "meglio aspettare e lasciare che passi un po' di tempo".

Non è più questione di prezzi bassi e offerte, ma di un modo di viaggiare che ormai deve fare i conti con eventi impensabili fino a vent'anni fa. E dove il ruolo degli agenti di viaggi diventa ancora più fondamentale: "Tocca a noi spiegare e accompagnare i clienti nel futuro - spiega Pierluigi Cruciani, titolare della H24 Travels di Roma -: i nostri figli sono nati col terrorismo, ma continueranno a viaggiare perchè ci avranno fatto l'abitudine, è più difficile per noi adulti".

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