Le tribù dei turistiIdentikit degli italiani

Pizza, pasta e risotto? Non più. O, almeno, non solo.

Il rapporto degli italiani con il cibo in vacanza sta cambiando e al posto del classico connazionale alla disperata ricerca della cucina di 'mammà' ovunque nel mondo, stiamo diventando più 'cosmopolitan'.
Cioè attirati dalla cucina locale del luogo di vacanza.

È questo l'identikit degli italiani in vacanza tracciato da Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), che ha suddiviso i connazionali in quattro tribù di viaggiatori che ribaltano anni e anni di stereotipi sul nostro attaccamento alla gastronomia nazionale: perché sempre più spesso siamo attirati dalle altre cucine, osiamo assaggiare quel che il territorio ci offre, anche se in terra straniera.

Oltre ai 'Cosmopolitan', il gruppo più numeroso, ci sono i 'Gourmet', turisti adulti con buona capacità di spesa che viaggiano attirati anche dalla possibilità di concedersi pasti nei ristoranti del posto, coccolandosi con il buon cibo.

All'estremo opposto c'è la tribù dei 'Party Lover', formata soprattutto da giovani che preferiscono risparmiare su pranzi e cene pur di avere più budget da destinare all'intrattenimento.

Infine i 'No Rules', viaggiatori che in ferie preferiscono non adeguarsi a orari e regole, mangiando quando hanno fame e solo ciò che la voglia del momento ispira.

Salvo poi entrare in agenzia di viaggi e chiedere un villaggio a gestione italiana, "perchè la cucina, sa...".

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