Cwt attacca LufthansaTutti i danni per le adv

Non le manda a dire Carlson Wagonlit, una delle più grandi Travel management company del mondo.

Non le manda a dire nemmeno a un colosso come Lufthansa, nonostante il vettore ci abbia provato, in questi mesi, a giustificarsi con le agenzie e con i gds per aver abbassato drasticamente le commissioni e, contestualmente, aver imposto la fee da 16 euro per il booking via Global distribution system.

La Tmc non si era ancora mai esposta sulla questione, ma attraverso una nota pubblicata sul proprio sito web presenta il conto al gruppo guidato da Carsten Spohr e si schiera apertamente con il fronte dei gds.
E non si risparmia, dettagliando per filo e per segno tutte le conseguenze che una strategia commerciale come quella imboccata da Lh porta di fatto al lavoro delle agenzie.

È chiaro che in tutta questa serie di recriminazioni l’interesse ci sia – del resto stiamo parlando di una della Travel management company più importanti al mondo, attiva in 150 Paesi e in grado di veicolare un volume di 62,3 milioni di prenotazioni, per un fatturato complessivo che supera i 27 miliardi di dollari.

Un colosso che sfida a viso aperto un altro gigante e che fa suonare le proprie recriminazioni come una sorta di aut aut: “Come Tmc, una delle nostre funzioni principali è quella di assicurare al cliente un prodotto completo e competitivo – è la premessa di Scott Brennan, executive vice president and head of  global supplier management -. Continuando con queste politiche Lufthansa non fa altro che frammentare i contenuti, creando un processo di prenotazione complesso e manuale”.

A questo il manager aggiunge “una comparazione degli acquisti meno agevole, che riduce la visibilità e la possibilità di confrontare le tariffe”, oltre a delle forti “limitazioni per la Tmc di comunicare direttamente con i clienti o di assisterli nel caso di modifiche o di situazioni di emergenza”.

E ancora, la scelta di Lufthansa conduce, secondo Brennan , a “dati frammentari che ostacolano la reportistica e la tracciabilità del viaggio”. E infine, l’aumento dei costi: “Si creano costi addizionali, anche qualora venisse evitata la fee da 16 euro, per riportare le prenotazioni effettuate direttamente sui canali Lufthansa ai nostri singoli programmi di gestione e per gestire eventuali inefficienze legate alle operazioni di cambio, rimborso e  riprotezione”.

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