I network alla prova del Bsp

C'è chi dice che va bene, chi fa dei distinguo e chi invece parla di un 2016 decisamente in calo. È un andamento contrastante quello del Bsp per quanto riguarda i network italiani.

Secondo l'amministratore delegato di Welcome, Gian Paolo Vairo, il quadro della situazione, suddividendo il trend per i diversi segmenti, appare tutt'altro che entusiasmante: "L'internazionale è in calo, sull'europeo la decrescita è importante perché nei primi mesi dell'anno ci trovavamo in uno scenario sconvolto dai fatti di Parigi prima e Bruxelles poi, mentre sul nazionale c'è una crescita, ma non in grado di compensare il calo del fatturato dovuto a tariffe più basse. E il Bsp si misura in volumi e non in passeggeri".

Questo scenario ricalca l'andamento delineato dall'amministratore delegato di Geo Travel Network, Luca Caraffini: "Per la prima volta a marzo abbiamo registrato un calo pur avendo tante nuove agenzie (complessivamente circa 500, ndr) che usano il servizio di biglietteria centralizzata del network. E confermo il calo medio anche sulle oltre cento agenzie Iata del network".

Su altre reti, invece, il dato è in crescita: +30 per cento per i punti vendita Fespit e +7-8 per cento per le agenzie SeaNet: "Cresce sia nel valore del venduto e sia nel numero dei segmenti prodotti. Personalmente mi aspetto anche di più perché il numero delle nostre agenzie è in aumento ma sappiamo che non possiamo definirci l'indicatore del mercato", afferma il direttore commerciale Andrea Pesenti.

Dalla convention di Ibiza anche il presidente di Gattinoni-Mondo di Vacanze, Franco Gattinoni, aveva dichiarato di registrare un "Bsp in crescita del 4 per cento. La gente viaggia e le compagnie aeree investono: questo è un tesoro per le agenzie".

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