Il problema Mare Italia

Cresce, ma non quanto ci si aspettava. Soprattutto, meno di quanto farebbero pensare le richieste che arrivano nelle agenzie di viaggi. Il Mare Italia in versione estate 2017 riflette un grande paradosso: è più domandato che prenotato. La causa? Uno degli ‘storici’ problemi del prodotto nostrano: i prezzi.

Come raccontano i network, dopo due annate di crescita sostenuta il balneare tricolore continua a macinare performance in ascesa, ma distanti dagli incrementi straordinari attesi dagli addetti ai lavori. "Tutti - sottolinea la responsabile Turismo di Robintur, Paola Barzanti - si aspettavano che l'Italia avrebbe venduto quest'anno in modo esagerato. In realtà cresce, ma non a dismisura". E questo anche a causa di pricing non proprio competitivo che, aggiunge, fa del nostro Paese "la meta più cara del Mediterraneo".

Una crescita rallentata
Una destinazione ancora in parte da vendere, secondo l’a.d. di Welcome Travel, Adriano Apicella. "I numeri – dice – sono positivi, ma non confrontabili con gli incrementi a doppia, e in qualche caso a tripla cifra, registrati la passata stagione. Diciamo che, nonostante il fenomeno molto marcato di advance booking che ha portato nelle agenzie molto fieno in cascina, il Mare Italia non è ancora partito realmente".

Di prenotazioni affievolitesi parla anche il presidente di Last Minute Tour, Ezio Birondi. "Si pensa generalmente che il nostro balneare sia un prodotto che vada benissimo e che non vada spinto. In realtà dopo due anni un po' falsati in cui non si vendeva il resto, ora si va a rilento e abbiamo posti disponibili un po' ovunque anche per i primi quindici giorni di giugno".

Picco estivo sold out, bassa stagione da vendere
Un andamento, questo, che non ha, però, colto di sorpresa il direttore generale leisure del gruppo Bluvacanze, Claudio Busca: "Gli italiani tendono a viaggiare quasi esclusivamebte durante le sei settimane centrali dell'estate e questo significa che da sempre abbiamo troppa disponibilità sui periodi di bassa, mentre ad agosto siamo sottodimensionati".

E che ancora ci sia molto prodotto da piazzare lo sostiene anche il direttore commerciale di Geo Travel Network, Dante Colitta: "Anche se su alcune date, e su alcune destinazioni, si può parlare di sold out, abbiamo ancora da vendere dal 60 al 40 per cento della disponibilità immessa". Non esclude il ricorso a nuove leve commerciali il vicepresidente di Marsupio, Massimo Caravita. "Dopo le campagne promozionali di gennaio, pensavamo di poter vivere di rendita e di poterci concentrare sulle altre destinazioni del Mediterraneo". Ora, prosegue, "è peró probabile che il rallentamento della domanda ci porterá a valutare nuove attività".

Le destinazioni più vendute
Per quanto riguarda le destinazioni, le prenotazioni vedono comunque trionfare a livello nazionale la Sardegna, che, rileva il presidente di Primarete, Ivano Zilio, "si posiziona come leader di mercato, seguita dalla Sicilia e dalla sempre richiesta Puglia. Leggermente più in basso si colloca invece la Campania".

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