Bsp nel mirino: Gebta Italia sfida la Iata

Può un ente che non ha l'autorizzazione di operatore finanziario gestire direttamente flussi di denaro? La domanda arriva da Gebta Italia e apre un nuovo fronte nello scontro tra Iata e le agenzie di viaggi.

Nel mirino, ancora una volta, il Bsp: un sistema di business "anacronistico" e "squilibrato", per citare due degli aggettivi utilizzati dall'associazione in un comunicato per definire il meccanismo di pagamento delle compagnie Iata.

Ma Gebta Italia non si limita a porre un interrogativo. L'associazione, con una lettera firmata dal presidente Davide Rosi all'ufficio di Sorveglianza della Banca d'Italia e all'Associazione italiana istituti di pagamento, è passata all'azione. Con la missiva, Gebta "ha posto il quesito – si legge nella nota - sulla rispondenza dell’attuale sistema che regola i pagamenti tra agenzie di viaggi e vettori aerei, stabilito e  coordinato da Iata attraverso il Bsp, alla normativa europea ed italiana di riferimento".

Si scrive così un nuovo capitolo nella vicenda tra agenzie di viaggi e Bsp, un sistema che in passato non ha mancato di sollevare perplessità da parte della distribuzione italiana. Tempistiche di pagamento, sistema a punti, adm e fidejussioni i principali terreni di scontro. Questa volta, però, la polemica tocca il cuore della questione, ponendo il dubbio sulla legittimità stessa del sistema Bsp.

Ora le agenzie di viaggi attendono la risposta della Iata.

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