Il commento del direttore
Remo Vangelista
Nonostante il 93 per cento degli italiani ritenga che il Paese non sia ancora uscito dalla crisi, nei primi tre mesi del 2015 l’indice di fiducia dei cittadini si è attestato a quota 57, segnando una crescita di 11 punti rispetto al medesimo periodo del 2014. I nostri connazionali, inoltre, tornano a spendere, anche per viaggiare. Una volta acquistati i beni necessari e avere messo da parte i risparmi, il 27 per cento è infatti pronto a regalarsi vestiti e a concedersi una vacanza.
Il risultato, speiga Event Report, ci tiene ancora lontani da tedeschi e anglosassoni, i più ottimisti d’Europa con un indice di fiducia pari a 100 e 97 ma, secondo la Global Consumer Confidence Survey realizzata da Nielsen su un campione di 30mila persone in 60 Paesi, ci avvicina alle posizioni di spagnoli e francesi, rispettivamente a 61 e 59 punti.
Il cambio di percezione degli italiani è dovuto a più fattori secondo Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen Italia: "Le ragioni di questa inversione - dice - vanno ricercate, innanzitutto, nella realizzazione di alcune riforme strutturali messe in agenda dal Governo in questi mesi. In secondo luogo nella ripresa economica, constatabile sia a livello globale sia in Europa e in Italia, grazie ai bassi costi delle materie prime, e al miglioramento, seppure timido, del mercato del lavoro. In terzo luogo - prosegue Fantasia - si è riattivata la domanda di consumo, rilevata soprattutto nella grande distribuzione".
Anche la "questione lavoro" sembra concorrere all’aumento della fiducia. Secondo i dati Nielsen le prospettive lavorative sono buone per il 13 per cento degli italiani, segnando un +6 per cento rispetto al primo trimestre dell’anno scorso.