Come convincere il candidato giusto a entrare in azienda: l'indagine di LinkedIn

Per crescere le aziende hanno bisogno di competenze e di talenti professionali e, anche in periodi di bassa offerta occupazionale, trovare le persone giuste è una sfida per la maggior parte delle imprese.

Questa considerazione, spiega Event Report, è alla base dell’indagine 'Talent Trends 2015' che LinkedIn ha condotto su 20mila (700 in Italia) dei propri 347 milioni di iscritti nel mondo, con l’obiettivo di individuare i fattori che possono determinare il loro maggiore o minore interesse per una nuova posizione di lavoro e fornire così alle aziende informazioni utili ad affinare le proprie tecniche di ricerca dei candidati.

Dai risultati italiani emerge che, sebbene solo il 25 per cento degli intervistati cerchi lavoro attivamente, a essere interessato a ricevere una nuova proposta di lavoro è il 78 per cento, percentuale che amplia notevolmente il terreno di ricerca delle aziende.

Il primo colloquio è un banco di prova tanto per il candidato quanto per l’azienda. Se è vero che il candidato deve fare buona impressione, altrettanto deve fare l’azienda. Secondo LinkedIn, l’83 per cento delle persone declinerebbe l’offerta di lavoro, anche da parte di un’azienda considerata interessante, se il colloquio non risultasse soddisfacente.

A giocare il ruolo maggiore nella decisione è l’incontro con il potenziale futuro superiore, che il 53 per cento delle persone reputa essere l’interazione più importante in fase di selezione. Un colloquio positivo, per contro, può fare cambiare idea ai dubbiosi, e l’87 per cento degli intervistati dichiara che una buona prima impressione potrebbe spingerli ad accettare una proposta da parte di un’azienda inizialmente ritenuta poco interessante.

A margine, LinkedIn fa notare alcune norme di corretto comportamento da parte delle aziende, soprattutto quelle che si vantano di “non avere orari”: i potenziali candidati non amano essere contattati né al di fuori dell'orario tradizionale di lavoro, né durante il weekend, specialmente se sono le aziende a cercare loro e non viceversa.

Dopo il colloquio, la quasi totalità delle persone si aspetta di ricevere un feedback, quale che esso sia, ma sembra che solo il 41 per cento di chi ha partecipato a una selezione abbia poi risentito l’azienda.

Infine, l’aspetto economico. Per gli italiani è una priorità. L’offerta retributiva è quella che pesa di più nella decisione se accettare o meno un’offerta di lavoro per il 54 per cento delle persone. L’opportunità di un avanzamento di carriera o di un lavoro più stimolante vengono dopo. Aziende avvertite.

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