La corsa delle startup del turismo La geografia degli investimenti

Gode di buona salute il business delle startup del turismo, soprattutto se home sharing.

Secondo l’ultimo monitoraggio condotto da CbInsight pubblicato di recente su Il Sole 24 Ore, i finanziamenti raccolti dalle realtà innovative del travel nei primi due trimestri del 2016 hanno raggiunto quota 1,5 miliardi di dollari a livello globale.

A far la parte del leone è Airbnb, il colosso home sharing ha raccolto oltre 3,4 miliardi di dollari e non intende rallentare, anzi le previsioni sono di ulteriore crescita. Ma tra gli innovatori di successo si trovano anche la società rent-a-car Europecar, e Seadrs dello specialista romagnolo in aste di hotel di lusso BidToTrip.

La geografia degli investimenti
Sembra spostarsi poi il baricentro delle campagne di funding. Se fino a pochi mesi fa, la maggioranza di queste si concentrava sulle società statunitensi, si scopre ora che oltre il 67 per cento delle ultime hanno interessato realtà asiatiche e europee, raggiungendo anche quelle italiane, come confermato al quotidiano dal presidente dell’associazione Startup Turismo, Pietro Ferraris. “I dati raccolti dalle imprese nostre associate - ha dichiarato - ci dicono che gli investimenti in questo settore stanno crescendo, seppur di poco. E non tanto in numero, quanto nell’entità media del singolo investimento”.

Per il Belpaese si parla comunque ancora di numeri lontani da quelli che si registrano al di fuori dei confini nazionali, fattore che sta costringendo diverse startup a cambiare pelle per sopravvivere, passando dal modello b2c al b2b.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana