Il commento del direttore
Remo Vangelista
EXPO 2015, lo sappiamo, ha il compito di risollevare l’economia del Paese, di rilanciarne l’immagine internazionale, di perseguire il tema nobile del rapporto tra il nostro pianeta e una nuova etica del consumo alimentare. Non ho usato il condizionale perché a parlar male di Expo si arrabbiano i manovratori e quella pletora di consulenti che animano l’expottimismo più per interesse che per convinzione.
Ma EXPO doveva rappresentare anche una grande opportunità per il turismo di Milano, della Lombardia e - a sentire quei consulenti - anche di Policoro, Barletta, Pescara, Diano Marina, Sassuolo, Moggio Udinese, insomma di tutta Italia, quella maggiore e quella minore, che infatti – sempre convinta da quei consulenti – ha speso milioni di euro in promozioni e in attività.
Per lo più improbabili.
Ma i nodi vengono al pettine e così i tour operator che avevano preso camere e voli per la kermesse milanese stanno iniziando a rinegoziare contratti, pagare penali, svendere pacchetti in Italia e all’estero.
In molti dibattono sul dopo EXPO e sulle sue eredità.Personalmente immagino operatori indeboliti, grande incremento delle sofferenze bancarie e fondi regionali prosciugati. Senza alcun ritorno sull’investimento.
E siamo solo all’inizio…