Gringo, ecco 4 motivi per non comprare in agenzia... e 6 per farlo

Augh, non sparate, vi prego. Indiano Tastiera Fumante viene in pace. Con mani alzate.

[...]

Tastiera Fumante mette giù mani per poter continuare a scrivere. E porta messaggio da blogger yankee.

Ok, mi sembra tutto a posto, esco allo scoperto. Tranquilli, niente indiani, sono sempre io. Mi sono nascosto dietro Tastiera Fumante solo per precauzione: volevo essere sicuro che, dopo aver letto il titolo del post, in questo Far West che è la vendita dei viaggi nessuno volesse centrarmi con la sua colt.

Qualcosa mi diceva che, in un modo o nell'altro, questo punto dovevo affrontarlo. Per cui smetto di girarci intorno e prendo la questione di petto. L'argomento di oggi è... (per sicurezza lo faccio dire a Tastiera Fumante)

Augh! Le ragioni di chi compra su internet!

Ok, l'ho detto. Ma prendo spunto dal blogger di un'autorevole testata americana, che ha scritto un articolo dal titolo decisamente esplicito: "Perché odio gli agenti di viaggi".  Riponete le Smith & Wesson nella fondina: stiamo parlando di un cliente, ovvero di qualcuno che va conquistato. E capire come mai l'acquirente fa certe scelte (nel caso specifico, comprare su internet invece che in agenzia) è, credo, un passaggio fondamentale per riuscire ad attirarlo a sé.

La critica rivolta alle agenzie di viaggi, ovviamente americane, è riassumibile così (restando in tema western): "Quando un uomo con lo smartphone incontra un uomo con il gds, l'uomo con il gds è un uomo morto". Il blogger lamenta che, per quattro servizi acquistati in agenzia, ogni volta ha dovuto far fronte a errori di prenotazione, costi più alti rispetto a quelli online, disservizi vari.

Non ci è dato di sapere se il post sia una 'resa dei conti all'O.K. Corral', ovvero se il blogger non abbia voluto in qualche modo vendicarsi dello sgarbo di un'agenzia dando in pasto ai suoi lettori una feroce critica. Sicuramente, negli States come nel resto del mondo, i disservizi ci sono. E, purtroppo, non depongono a favore delle agenzie.

Ma in tutti i western per ogni cattivo c'è sempre un buono (chi sia l'indiano e chi il cowboy stabilitelo voi...). E anche Forbes non fa eccezione. Spulciando tra i suoi blog, infatti, ho trovato un altro post, dal titolo non meno esplicito del precedente: '6 motivi per cui hai bisogno di un agente di viaggi'. Riassumo brevemente le ragioni in questione:

Primo, il cliente non è un esperto di viaggi

Secondo, vuole che vada tutto liscio

Terzo, non ha legami commerciali che lo facciano risparmiare

Quarto, non ha tempo da perdere

Quinto, non ha una rete di sicurezza nel caso qualcosa vada per il verso sbagliato

Sesto, vuole un viaggio su misura

C'è n'è abbastanza per far valere le proprie ragioni. Anche senza il Winchester a tracolla. Del resto bisogna tenere presente che, confrontando i due blog, vengono fuori 4 motivi contro e 6 a favore delle agenzie di viaggi.

Augh! Tastiera Fumante ha parlato.

Calumet della pace? Offro io...

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