Baron Hotels stringe i legami con i t.o. italiani

Rafforza i rapporti con il mercato italiano e, intanto, fa progetti per una possibile espansione in Africa e in Europa.

Baron Hotels and Resorts, il brand d’alta gamma presente in Egitto con quattro proprietà, guarda con ottimismo al 2015: “Dopo un 2014 non semplice, a causa del warning su Sharm, ci aspettiamo un forte crescita di fatturato nel secondo trimestre di quest’anno - spiega il vice president Sherif Shahein (nella foto) -, anche grazie alla recente apertura del lussuoso Baron Palace Sahl Hasheesh, che viene descritto addirittura come un 6 stelle ed è stato il primo hotel in Egitto a ottenere la prestigiosa etichetta di Jeunes Restaurateurs d'Europe”.

L’hotel ha anche ospitato, lo scorso novembre, la convention annuale di Francorosso, che ha visto la partecipazione di 350 adv italiani: “Un’occasione - sottolinea Shahein - per promuovere Sahl Hasheesh, la nuova destinazione sul Mar Rosso, e far conoscere il nostro resort al mercato italiano”.

Ma, oltre che alla Penisola, il gruppo alberghiero guarda con interesse anche agli altri mercati europei: “Abbiamo organizzato, e continueremo a farlo, grandi famtrip da Germania, Gran Bretagna e Svizzera; vogliamo concentrarsi sull’Europa occidentale”.

Per quanto riguarda, invece, il portfolio di strutture, un’altra recente apertura oltre al Baron Palace è stato il Baron Hotel Cairo, un hotel corporale situato a Heliopolis, il quartiere di lusso della capitale egiziana. “I nostri investimenti per ora sono in Egitto - precisa Shahein -, ma non escludiamo un possibile sviluppo nel resto del continente africano e anche in Eiuropoa, qualora si presenti l’occasione adatta. I progetti in cantiere sono numerosi”.

Le due new entry vanno ad aggiungersi agli altri due hotel del Mar Rosso: il Baron Resort Sharm El Sheikh e Baron Palms Resort Sharm El Sheikh. “I nostri hotel - sottolinea il vice president - sono adatti sia alla componente leisure, sia a quella business. Unendo l’offerta delle due strutture di Sharm possiamo mettere a disposizione dei delegati dei meeting fino a 600 camere simultaneamente”.

Stefania Galvan

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