Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il balletto di cifre sui prezzi degli hotel di Expo è partito.
Sono cari, toppo cari, mediamente cari, poco cari: a seconda dell’occhio che vede, la valutazione è diversa.
“Il boom dei prezzi è una solenne invenzione” sostiene il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca (nella foto). “Gli alberghi a Milano vendono maggio e giugno come l'anno scorso e anche le presenze sono sullo stesso livello. Il picco dei turisti è previsto per settembre e ottobre”.
Ma la versione di portali di ricerca e società di analisi raccontano un’altra storia. La valutazione di Res Hospitaliy business developers è una crescita del 43,9 per cento dei prezzi delle camere nella prima settimana di Expo; ed è una cifra ancora contenuta se paragonata all’87 per cento di incremento rilevato da Trivago e al 100 per cento di crescita individuato dal comparatore Prontohotel.it.
Tanto è vero che, secondo Res, i prezzi delle camere hanno spinto i turisti gruppi e scuole in particolare) verso altre province, come Bergamo (+7,6 per cento di riempimento) e Varese (+5,7), mentre Milano ha perso terreno (-6,1 per cento).
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