Il commento del direttore
Remo Vangelista
Come può un’app mobile diventare una fonte di preziose informazioni per un hotel? La risposta arriva da una ricerca realizzata dall’Università di Huston e ripresa da traveldailynews.com, secondo cui oltre un terzo dei clienti delle strutture ricettive sarebbe disposto a offrire i propri dati in cambio di servizi personalizzati.
La ricerca, in particolare, fa il punto sull’utilizzo delle applicazioni mobile e afferma che una parte non irrilevante di viaggiatori, pur conoscendo i rischi derivanti dalla diffusione di informazioni riguardanti loro stessi, sono disponibili a offrirle in cambio di benefici concreti. Come, ad esempio, un minore tempo di ricerca della soluzione alberghiera più adatta.
Ovviamente, la predisposizione a rilasciare dati dipende anche dalla tipologia di questi ultimi: più facile ‘carpire’ informazioni sulle preferenze e i gusti personali, mentre i clienti si dimostrano più restii a comunicare numeri di documenti o carte di credito.