Il commento del direttore
Remo Vangelista
Negli anni Sessanta e Settanta è stato il fulcro della vita bohemièn e intellettuale di New York, fucina di artisti che hanno lanciato mode, cambiamenti epocali, culti: qualche anno fa la notizia che il Chelsea Hotel di New York era stato messo in vendita aveva ridestato l'interesse mondiale verso uno dei luoghi simbolo della Grande Mela.
E finalmente arriva la notizia che l'hotel dalla facciata di mattoni rossi al numero 222 della 23esima Strada sta per riaprire in grande stile, grazie al magnate Ed Sheez. Che punta a far rivivere i fasti del passato, salvaguardando la sua storia e l'eredità di pittori, scrittori, musicisti e artisti che qui hanno lasciato tracce.
Dalle sue 170 stanze e 65 appartamenti sono passati tutti: Bob Dylan, Jimi Hendrix, Andy Warhol, Dylan Thomas, Sid Vicius dei Sex Pistols, Leonard Cohen, Janis Joplin, Madonna, Patti Smith, Tom Waits, Arthur Miller, Allen Ginsberg, Toni Mitchell.
Non a caso, ha dichiarato Sheez a Repubblica, "parliamo di un'icona della cultura moderna, un posto mitico che sarà sottoposto a un cambiamento di marchio, ma senza intervenire sul design interno".
Oriana Davini