Retroscena, la famiglia che vive d'albergo

Oggi è la terza catena alberghiera spagnola e conta 107 hotel in 20 Paesi del mondo, una divisione viaggi con un giro d'affari di 1,3 miliardi di euro, un tour operator e 700 adv tra Spagna e Portogallo. Oltre a una compagnia aerea, la Evelop, che collega Madrid e Lisbona a Cancun, L'Havana e Punta Cana. Eppure Barcelò è anche il cognome della famiglia che ottantacinque anni fa ha fondato a Maiorca l'omonimo Gruppo.

Arriva dalla più grande delle Baleari, "isola che ha dato i natali a quattro aziende dell'hôtellerie a conduzione familiare e oggi tra i primi 30 gruppi mondiali nel settore", la realtà alberghiera che ora ha deciso di sfidare i giganti, investendo in un piano di rebranding che, ammette Raul Gonzàlez (nella foto), ceo Europe, Middle East&Africa, "è una scelta importante perché il cambio di rotta da monomarca a multibrand comporterà nuovi marchi diversi dal cognome Barcelò".

Undici degli azionisti del Gruppo appartengono ancora alla famiglia, giunta ormai alla terza generazione di manager e ben decisa a prendersi sempre più spazio sulla scena mondiale.

"I nuovi marchi ci permetteranno di entrare in segmenti di mercato dove ancora non eravamo presenti - sottolinea il manager -. Un tempo avevamo strutture da una a cinque stelle, oggi vogliamo crescere soprattutto nel segmento alto e medio-alto sia nelle città urbane che nelle destinazioni più vacanziere".

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