Hotel e Ota: anche l'Austria cancella la parity rate

Il parlamento austriaco ha bandito definitivamente le clausole di parity rate che i portali di prenotazione impongono agli hotel. Da oggi, quindi, gli hotel austriaci potranno pubblicare sul proprio sito internet un prezzo più basso di quello pubblicato sulle Ota.

Un obiettivo al quale gli albergatori italiani stanno puntando da diversi anni, in particolare con il supporto al disegno di legge concorrenza approvato ad ottobre 2015 dalla Camera e ancora in attesa di passare al Senato.

“A questo si aggiunge – dice Alessandro Nucara, direttore generale Federalberghi – il fatto che i portali non rispettano neanche le regole dettate dall'autorità Antitrust. Nei giorni scorsi abbiamo dovuto inviare una nuova segnalazione all'Autorità garante della concorrenza, in relazione al comportamento di un portale che penalizza gli alberghi sul ‘punteggio qualità’ se sul sito dell’hotel compaiono tariffe inferiori a quelle esposte sul portale stesso”.

Federalberghi sottolinea l’urgenza che anche l’Italia adotti misure chiare in questo senso. “La Francia, nostro principale competitor, sta applicando il nuovo sistema già dal mese di agosto 2015, mentre in Germania il principio è stato introdotto con un decisione dell'Antitrust, assunta nel 2013” conclude Nucara.

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