Airbnb in Toscana: il Governo impugna la legge sul turismo

È lotta sulla legge del turismo varata dalla Toscana. Come riporta ilsole24ore.com, il Governo ha impugnato la normativa Regionale, portandola in Corte Costituzionale. La decisione, presa durante il Consiglio dei ministri della scorsa settimana, riguarda in particolare le norme sugli affitti brevi.

Sul banco degli imputati finisce in particolare il contenuto dell’articolo 70 della legge 86/2016 (che disciplina appunto il turismo): il testo prevede la possibili di esercitare l’attività di locazione turistica in forma non imprenditoriale per chi affitta uno o due appartamenti o per chi affitta tre o più appartamenti ma effettuando meno di 80 comunicazioni di locazione turistica al Comune nel corso dell’anno solare. Per tutti gli altri soggetti (ovvero per chi affitta tre o più appartamenti più di 80 volte l’anno) scatta l’obbligo di aprire una partita Iva.

La norma era stata progettata per regolamentare gli ormai famosi affitti brevi, come quelli offerti da Airbnb, e recuperare almeno una parte del gettito fiscale legate alle imposte di soggiorno e alle tasse sugli affitti.

La strada scelta dalla Regione Toscana, però, non è piaciuta al Governo, che ne ha contestato la legittimità: l’accusa è di aver legiferato su una materia di competenza statale, violando così l’articolo 117 (secondo comma, lettera l) della Costituzione.

Il sito del quotidiano finanziario precisa inoltre che non è la prima volta in cui il Governo impugna una norma volta a regolamentare il fenomeno degli affitti brevi. Per la questione, dunque, si attenderebbe una soluzione a livello nazionale.

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