Halldis: "Sì alla flat tax sugli affitti turistici, abbatterà il 75% del nero"

“La flat tax al 21% con gestori, portali e siti web che faranno da sostituto di imposta porterà gettito allo Stato ed eviterà ogni ambiguità ai turisti sulla modalità di pagamento”. È tutto positivo il commento di Vincenzo Cella, consigliere delegato di Halldis (a sinistra nella foto), al provvedimento previsto dal Def approvato ieri dal Consiglio dei ministri.

Una mossa che, come spiega Halldis (società specializzata negli affitti temporanei con oltre 1.600 proprietà in 25 località europee), riguarda il mezzo milione di proprietà che si ritiene siano affittate a uso turistico ogni anno nel nostro Paese e farà emergere il nero del settore, oggi stimato al 75%, liberando per lo Stato un fatturato potenziale di 3,5 miliardi di euro.

"Un importante volano per il turismo"
“Il settore - dichiara Alberto Melgrati, amministratore delegato di Halldis (a destra nella foto) - è in forte crescita per la diffusione di portali online quali Booking.com, Airbnb, HomeAway. Il vuoto legislativo aveva promosso fenomeni per certi aspetti positivi, come la disintermediazione, del resto propria di altri comparti, ma determinato una non sana competizione con gli alberghi e favorito il nero. La questione fiscale è decisiva, il provvedimento permetterà al settore di svilupparsi in trasparenza e con regole certe e sarà un importante volano per il turismo e quindi per l’economia del Paese”.

Inoltre i proprietari non dovranno più preoccuparsi dell’adempimento fiscale e molti godranno di un carico minore dell’attuale perché la flat tax è a prescindere dall’imponibile complessivo. “Certo - commenta Cella - per noi gestori sarà un'ulteriore incombenza, ma ne guadagnerà tutto il sistema”.

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