Il ritorno degli americani

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- 30/07/2015 10:36

Il ritorno degli americani

Il gran ritorno degli Usa è il tema del 2015.

Lo conferma Carrani Tours, che vede gli americani come mercato che dà maggiore soddisfazione, così come Florencetow: “Il forte aumento delle prenotazioni arriva dagli Usa, dal Canada e dall’Australia” dice il contitolare Urbano Brini, mentre Gialpi vede un deciso incremento “del mercato tedesco e austriaco così come di quello francese per quanto concerne il traffico gruppi, mentre per quello che riguarda i Fit i mercati in maggiore crescita sono quello australiani e sudamericano”. Gialpi ha un occhio di riguardo, poi, per il Giappone: “Il mercato giapponese sta subendo una trasformazione che sta diventando per noi una grande opportunità – dice Tiziana Caiazzo, responsabile dipartimenti incoming -: si sta passando da una attività quantitativa e prevalentemente low budget ad una nuova programmazione su gruppi con numerosità più bassa ma con un profilo più alto, che richiede una maggiore conoscenza dei territori e dei servizi di alta gamma che vengono sempre più inseriti nelle programmazioni”.

Questo è anche l'anno degli individuali, che arrivano anche da mercati meno consueti. “Abbiamo un +30 per cento di individuali dalla Cina – dice Saccoccio da Gartour – e un buon ritorno della Russia, proprio con i Fit, così come stanno arrivando molti individuali dal Sud America”.

I russi continuano a rimanere grandi assenti: “Abbiamo registrato il 50 per cento in meno di arrivi dalla Russia – dice Mally Mamberto – e dagli altri mercati, vediamo i tedeschi che mantengono le posizioni, così come il Belgio e l’Olanda, ma nessun incremento particolare se non dai Paesi dell’Est”.
Stabilità sui mercati internazionali è quella che segnala anche Mario Riontino di Bisanum Viaggi: “Cechi, slovacchi, polacchi sono stabili – dice -. A tirare la volta dell’estate quest’anno in Puglia sono gli italiani”, mentre Gino Acampora sottolinea la buona performance degli Usa e dell’Europa dell’est, mentre “sui mercati lontani abbiamo avuto una forte presenza di coreani che hanno movimentato l’inverno”.