Enit: 27 milioniper promuovere un settore da 117 miliardi

Quattro volte il valore aggiunto della moda e quasi quattro volte il settore agroalimentare.

Il turismo è una ricchezza che vale in Italia 117 miliardi di euro, senza la quale andrebbero in fumo 3,1 milioni di posti di lavoro e l'11,8 per cento del Pil. Nel 2015 sono stati oltre 53 milioni i turisti stranieri che hanno visitato il Paese, il +3,3 per cento rispetto al 2014, per una spesa totale di 35,8 miliardi di euro, 4,7 punti in più sull'anno passato. Grazie all'afflusso dall'estero, la bilancia turistica del Belpaese chiude il 2015 in attivo con un surplus di 13,7 miliardi di euro,

A rendere evidente quanto conti l'industria dei viaggi tricolore, i dati presentati nella prima giornata degli Stati Generali del Turismo in corso a Pietrarsa.

Franceschini: "Rilanciamo il Sud Italia"
"I dati  - ha dichiarato il ministro dei Beni culturali e del turismo Dario Franceschini - confermano quanto sia fondamentale per il Paese investire nel settore puntando soprattutto sullo sviluppo dell'offerta nel Meridione, dove si trova gran parte del patrimonio culturale nazionale, ma dove si reca meno del 15 per cento dei turisti provenienti dall'estero".

La tre giorni di confronto ha evidenziato il valore del turismo, e nello stesso tempo, attraverso l'intervento della presidente dell'Enit, Evelina Christillin, quante poche risorse ci siano per portare il brand dell'Italia all'estero.

La promozione firmata Enit
Dieci milioni di euro "saranno vincolati alle attività promozionali consentendoci così - ha spiegato Christillin - di contare per il 2016 su un bilancio di 27 milioni". Non un plafond infinito per l'Agenzia che dovrà, quindi, necessariamente selezionare i mercati su cui puntare. "Siamo ancora il brutto anatroccolo - dice sorridendo - ma ci trasformeremo presto in cigno".

"Non faremo più della promozione a pioggia, ma parteciperemo in tutto a 10 fiere durante l'anno nelle quali, rispettando la titolarità delle Regioni, cercheremo di impostare una strategia di squadra" dice ancora Christillin.

Ma fondamentale sarà anche capire come si muovono i mercati e intercettare quelli emergenti. "La mappatura delle sedi estere è rimasta agli anni '90. Non vogliamo spazzare via l'Europa, ma dare rilevanza maggiore alle nuove sedi in Cina, India ed Emirati".

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