Costa e Alpitour: "Ecco gli ostacoli che frenano l'Italia"

“I 60 milioni di turisti dell’Italia sono tanti in termini assoluti, ma se rapportati alle potenzialità del nostro Paese sono ancora troppo pochi”. Neil Palomba, direttore generale Costa Crociere, intervenendo nel corso della tavola rotonda ‘Why Liguria’ organizzata da Deloitte e Costa Crociere a bordo della Costa Favolosa, punta il dito sulle carenze del sistema turistico italiano rispetto ai competitor.

“All’estero - sostiene - l’Italia non comunica, e le stesse problematiche sul fronte del marketing si riscontrano anche a livello regionale, ad esempio esaminando la situazione della Liguria”. Liguria che ha anche problemi seri sul fronte delle infrastrutture: “L’aeroporto di Genova è collegato molto male e noi i nostri clienti li facciamo transitare da Milano, oppure li facciamo viaggiare in bus se giungono da Svizzera e Austria. Anche in ferrovia arrivare a Genova è impensabile, e questo è un nodo non da poco per lo sviluppo dell’inbound”.

Altra questione che penalizza l’incoming è la frammentazione dell’offerta ricettiva. “In Liguria - sottolinea Beppe Costa, a.d. di Costa Edutainment - su circa 1200 hotel sono pochissimi quelli che appartengono alla stessa proprietà. Manca il lavoro di squadra, ma manca anche l’investimento sul web marketing che i singoli hotel non possono permettersi”.

Anche perché, come ricorda il presidente e a.d. del Gruppo Alpitour, Gabriele Burgio, “Expedia o motori simili si prendono il 20 per cento, e anche di più, di commissione sul prezzo finale pagato dall’utente: un margine gigantesco, che intacca pesantemente il fatturato della struttura italiana e non le consente di investire, ad esempio, in tecnologia”.

Stefania Galvan

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