Enit: al Senato un appello contro la nomina di Celli

Un gruppo di 46 senatori, guidati da Maurizio Gasparri e Carlo Giovanardi, si sono schierati contro la nomina del presidente dell'Enit, Pier Luigi Celli (nella foto), ratificata ad aprile, firmando un appello per invitare il Governo a revocare l'incarico.

La richiesta dei senatori, appartenenti ai gruppi Pdl, Lega, Italia dei Valori, Coesione nazionale e Misto, farebbe leva sulla lettera aperta che Celli inviò a Repubblica nel 2009, intitolata 'Figlio mio, lascia questo Paese'. "Esistono milioni di italiani – recita l'appello - certamente meno fortunati e meno bravi di lui, che sanno cos'è la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati e sono orgogliosi davanti al mondo di vivere in un Paese straordinario come l'Italia, che amano malgrado i suoi difetti".

Pertanto, i firmatari dell'appello si chiedono: "Se a Celli non piace l'Italia, come farà a promuovere le attività turistiche, visto che presiede un ente che ha la missione istituzionale di promuovere l'immagine unitaria dell'offerta turistica dell'Italia e favorirne la commercializzazione soprattutto all'estero?".

La reazione non si è fatta attendere e arriva per bocca di Armando Cirillo, responsabile Turismo del Pd, che giudica 'risibile' la richiesta di allontanamento e ricorda che la nomina del neo presidente fu appoggiata dal centrodestra: "Questa proposta è stata approvata dalla Commissione con 20 voti favorevoli e tre astenuti. Nessuno dei senatori del gruppo del Popolo della Libertà, presieduto proprio da Gasparri ha votato contro".

"Capiamo la propaganda - affonda Cirillo -, capiamo che il caldo gioca brutti scherzi, ma a tutto c'è un limite".

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