Dalla Treccani al turismoIdentikit di Massimo Bray

Esponente di spicco della quota 'dalemiana', classe 1959, si è distinto per essersi presentato al Giuramento a bordo di una semplice utilitaria. Questa, in breve, la carta di identità di Massimo Bray, che da ieri ha in mano le sorti del turismo nel Belpaese.

Bray guiderà un ministero con portafoglio, vale a dire quello dei Beni culturali, e avrà al contempo proprio la delega al turismo.

Leccese, personalità nota negli ambienti culturali soprattutto per aver assunto dal 1994 la direzione editoriale dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Bray è anche direttore responsabile della rivista edita dalla Fondazione Italianieuropei, vicina all'ex presidente del consiglio Massimo D'Alema. Da poco è anche deputato del Partito Democratico.

Più vicino al mondo della cultura che a quello del turismo, Bray presiede anche il cda della Fondazione La Notte della Taranta, che negli ultimi anni si è affermato come evento di spicco in grado di richiamare turisti da tutta Italia e non solo.

Nonostante il suo legame strettissimo con una delle più storiche realtà editoriali italiane, Bray non disdegna le nuove tecnologie: il suo profilo Twitter, con cui comunica regolarmente, conta ad oggi quasi 5.500 follower, con 1.200 tweet all'attivo. Aggiorna regolarmente anche il sito internet che porta il suo nome, oltre a tenere un blog sull'Huffington Post.

Proprio sulla sua piattaforma, Bray aveva giudicato "un errore" il fatto che lo Stato si fosse rivolto ai privati per restaurare il Colosseo.

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