Il commento del direttore
Remo Vangelista
Dalla candidatura Unesco a resort di lusso con campi da golf.
È il destino del tratto costiero tra Alghero e Bosa, al centro di un progetto di sviluppo integrato sul versante nord-occidentale della Sardegna, fuori dai circuiti turistici di massa.
Una zona ad alto valore naturalistico, candidata a patrimonio mondiale dell'umanità dal Comune di Bosa, che ha trattato con la società di real estate Condotte Immobiliare, autrice del progetto 'Bosa Colores', per ridimensionare la superficie edificabile.
Un progetto che si articola su tre grandi aree dalle caratteristiche diverse e che prevede hotel da 3 a 5 stelle, centri benessere e spa, infrastrutture per convegni e congressi, impianti balneari, campo da golf da 18 buche e un complesso residenziale con tre edifici dotati di accesso alla spiaggia. Il tutto, come ribadisce Condotte Immobiliare sul proprio sito, realizzato tramite l’utilizzo di tecniche di bioedilizia.
Per quanto riguarda i collegamenti, il Bosa Colores dovrebbe avvalersi, sempre secondo il progetto di Condotte Immobiliare, di collegamenti fluviali attraverso il Temo, marittimi e shuttle bus per l'aeroporto di Alghero.
Un piano massiccio, attorno a cui si sono scatenate diverse polemiche e discussioni.
"Il progetto non attirava abbastanza investimenti ed è ricomparso su meno di 100mila metri cubi - riporta ilsole24ore.com -, in cambio di 5mila posti per lavoratori edili entro il 2020 e 500 posti per addetti ai servizi. Un patto conveniente, anche in virtù di una legge regionale che prevede incentivi per la creazione di campi da golf e edifici annessi, ma che è stata impugnata dal Governo per "illegittimità costituzionale perché modifica unilateralmente i piani di salvaguardia del territorio".
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