Visti, le nuove normeIl vademecum per adv

In bilico tra la necessità di tutelare la sicurezza e quella di sviluppare l'inbound, i Paesi per i quali è necessario un visto turistico d'ingresso annunciano nuove norme per poi smentirle o posticiparle, incalzati dalle associazioni di categoria del trade.
Tentiamo ora di fare un po’ d’ordine nella giungla delle nuove disposizioni, presentando le ultime novità in materia per i Paesi più richiesti dai turisti italiani. Una mappa per orientarsi in vista dell’apertura della stagione.

India ed Egitto, passo indietro dei Governi
L'Alto Commissariato dell'India aveva proposto di rendere obbligatorio per tutti i visitatori un incontro di persona nelle sedi consolari del Paese di origine per ottenere il visto. Tuttavia, sulla scia delle reazioni negative delle associazioni europee e nel timore di bloccare l'inbound internazionale, il Governo non ha accolto la proposta. Di conseguenza continua a non essere necessario presentarsi personalmente a richiedere il visto.
Un ripensamento simile a quello fatto dall'Egitto, che ha posticipato l'entrata in vigore delle nuove norme, in base alle quali il visto non si potrà più chiedere all'aeroporto di destinazione, ma tramite consolato o ambasciata. Per ora, dunque, i turisti individuali che si recheranno in Egitto potranno continuare a richiedere il visto direttamente in aeroporto.

Dati biometrici, la disposizione dell'Arabia Saudita
Continuando a esaminare l'area vicina all'Egitto, l'Arabia Saudita ha optato per il rilevamento dei dati biometrici. A partire da giugno scorso, dunque, per tutti i tipi di visto è obbligatoria, su appuntamento, la presenza del passeggero negli uffici Vfs Tasheel di Roma o di Milano per il rilevamento di impronte digitali e foto dell'iride. Dallo scorso settembre, inoltre, il consolato rilascia i visti ai cittadini stranieri solamente se residenti in Italia.

Iran, rischio di rimpatrio in mancanza del visto in aeroporto
Spostandoci nell'estremità orientale del Medioriente sono cambiate anche le procedure riguardanti l'Iran. Per il primo visto viene infatti richiesta la presenza del passeggero per il rilievo delle impronte digitali. Sarà quindi necessario recarsi personalmente in Consolato per l'apposizione delle impronte digitali alla documentazione e per il pagamento degli oneri consolari. I cittadini italiani dovrebbero poter ottenere un visto turistico per l'Iran, della durata di 14 giorni, negli aeroporti di Teheran, Esfahan, Shiraz e Mashad. È tuttavia consigliabile richiedere un visto turistico per l'Iran prima della partenza, rivolgendosi all'ambasciata di Roma o al consolato di Milano, poiché alcuni viaggiatori sono stati rimpatriati dopo che era stato negato loro il rilascio del visto presso i suddetti aeroporti. Il documento rilasciato dalle sedi consolari iraniane ha una durata di 30 giorni. La prenotazione alberghiera o di servizi turistici non dovrebbe essere obbligatoria, ma di fatto aiuta ed accelera la procedura per ottenere il visto.

Solo formulari online per la Cina
Proseguendo il tour asiatico approdiamo in Cina. Per questo Paese il formulario per la richiesta del visto dovrà essere compilato online e le domande vanno inoltrate o ad uno dei Chinese Visa Application Service Center (Cvasc) di Roma e Milano, o al consolato cinese di Firenze. Il consolato presso l'ambasciata di Roma e il consolato di Milano non accettano domande per visti ordinari, ma solo per quelli apposti su passaporti diplomatici e per quelli di lunga durata di Hong Kong e Macao.

In Thailandia senza visto
Per quanto riguarda il Sud-Est asiatico, in attesa di un visto che accomuni tutti i Paesi Asean ogni Stato agisce di propria iniziativa. Nel caso della Thailandia, ad esempio, se la vacanza è inferiore ai 30 giorni non è necessario il visto; basta il passaporto con scadenza inferiore ai 6 mesi e un biglietto aereo di andata e ritorno per la Thailandia. Se poi si entra nel Paese da uno Stato confinante, quindi via terra, si potrà soggiornare in Thailandia per un massimo di 15 giorni. Per l'Indonesia, invece, i cittadini italiani possono richiedere il visto indonesiano per turismo direttamente al loro arrivo nel Paese. Verrà rilasciato loro in aeroporto o alla frontiera e durerà 30 giorni.

Russia e Cuba, assicurazione obbligatoria
Tornando più vicino al territorio europeo, chi sceglie la Russia dovrà compilare il modulo per la richiesta del visto rigorosamente attraverso il sito del Dipartimento Consolare del Ministero degli Affari Esteri della Russia. Tra i documenti da presentare l'originale del voucher (conferma del pagamento dei servizi resi dall'albergo, oppure dalla compagnia turistica russa) fornito da una compagnia turistica straniera o della copia del voucher fornito da quella russa. Occorre anche presentare una copia della conferma dell'accettazione del turista straniero che deve contenere, tra l'altro, i dati del passaporto, le date di partenza e di ritorno del turista e il timbro dell'albergo o della compagnia turistica russa. È inoltre necessaria una polizza di assicurazione per tutto il periodo del soggiorno in Russia.

Lo stesso discorso vale per Cuba: anche per questo Paese è infatti obbligatoria una polizza che copra anche le eventuali spese mediche sostenute nell'isola.

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