Tasse turistiche: l’Italia tra le mete più esose per i viaggiatori

Una ‘scalata’ annunciata: nel ranking delle destinazioni europee che fanno pagare più tasse ai turisti, l’Italia si piazza nella parte alta della classifica, insieme al Belgio.

Secondo quanto riportato dal sito di informazione trade spagnolo nexotur.com, le mete dei due Paesi conquistano lo spiacevole primato con cifre di tutto rispetto. Bruxelles, infatti, chiede ai visitatori una tassa di 42, 56 o 70 euro per un soggiorno di sette notti in un hotel, rispettivamente, di categoria 3, 4 o 5 stelle; Roma invece richiede per la tassa di soggiorno un importo massimo di 49 euro. Seguono, secondo il ranking stilato da Kayak, Firenze, Venezia e Milano con una media di 35 euro.

Panorama decisamente diverso per una delle leonesse del turismo, ovvero la Spagna. Destinazioni come la Catalogna o le Baleari (ovvero le uniche due aree che applicano la tassa di soggiorno), sono tra le mete meno care del Continente, rispettivamente con 17,75 euro (per i 5 stelle) e 14 euro.

La tassa in percentuale
Discorso a parte per le città che calcolano il ‘contributo’ da versare in base al prezzo pagato dal cliente all’albergo. Amsterdam, Berlino e Vienna, ad esempio, chiedono il versamento di una cifra pari rispettivamente al 6%, il 5% e il 3,2% del prezzo.

La tassa più bassa di tutte? Lisbona, secondo questa classifica: qui ai viaggiatori è richiesto il pagamento di 1 euro a notte, indipendentemente dalla categoria dell’hotel.

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