L'Egitto chiede fiducia:"Il Mar Rosso ripartirà"

Sulla pista dell'aeroporto ci sono soltanto quattro aerei, e nessuno con la livrea di un charter italiano. Portano i colori di Thomas Cook  e Tui Travel e hanno portato a Sharm el Sheikh turisti inglesi, unici abitanti, insieme a un po' di russi, delle strutture alberghiere.

Sarebbe ancora alta stagione, ma lo sconsiglio sull’intero Egitto ha stoppato il traffico da quasi tutta l’Europa, soprattutto dall’Italia. Così, chiedere la revoca del warning della Farnesina è diventato un obiettivo imprescindibile per l’Ente del turismo egiziano guidato da Mohammed Abdel Gabbar, che con Egyptair ha deciso di portare direttamente sul posto media e operatori.

Obiettivo: far passare il messaggio che ‘a Sharm tutto è tranquillo’. È vero, è tutto tranquillo, anche troppo: ai pochi aerei corrispondono i pochi turisti nei resort.

Le cifre del business
“L’Italia - ricorda Gabbar - è il quarto mercato per l’Egitto, con un’incidenza dell’85 per cento del Mar Rosso. E il business perso dagli operatori è di 80 milioni di euro”, cifra che contiene il salatissimo conto che tour operator e agenzie di viaggi stanno pagando da un mese a questa parte.   

Ma il viaggio vuole essere un appello alla Farnesina. Lo lancia, in via ufficiale, il ministro del Turismo Hisham Zaazou, che dal Cairo arriva all’Hotel Savoy di Sharm per dare voce alle proprie intenzioni. È pragmatico e determinato, ma non nasconde emozioni e preoccupazioni: in gioco c’è il futuro dell’industria turistica egiziana, che occupa 4 milioni di persone. La brusca frenata lo ha colto di sorpresa, e ora il ministro deve riavviare la macchina.

L'appello del ministro
“A inizio anno discutevo con i t.o. perché ci fosse una forte estate seguita da un forte inverno - esordisce Zaazou aprendo la conferenza -. Purtroppo, invece, la situazione è molto differente, e siamo qui a discutere di come l’Egitto è tranquillo e sicuro e che deve ripartire”. Punto e a capo. Tutto da rifare, dunque.

I warning piovuti dall’Europa sul Paese mediorientale hanno lasciato Zaazou senza fiato: “Siamo rimasti sconvolti da questa reazione. Ma ora mi trovo sulla piattaforma giusta per lanciare un messaggio al Governo italiano di revocare lo sconsiglio, anche solo gradualmente”. Avverbio che fa chiaro riferimento al Mar Rosso, alla stessa Sharm, che ha fame di turismo, e lo mostra senza veli.

Le contromisure
Intanto le azioni da mettere in campo sembrano pronte, almeno sulla carta: campagne di promozione e pubblicità sul web e un forte richiamo agli operatori: “Incontreremo tutti i nostri partner tour operator per definire pacchetti - spiega Zaazou - e ci saranno iniziative per le compagnie aeree”. Ed è proprio sul tema pacchetti che l’Egitto sta giocando la sua scommessa: formule low fare “che stanno arrivando sul mercato italiano con l'obiettivo di far ripartire la domanda sul Mar Rosso - dice il ministro -, anche tramite il passaparola di chi torna dal viaggio”.

E il primo a viaggiare è proprio Zaazou, salendo su un volo verso l’Europa per incontrare e convincere t.o. e adv: “Visiterò Germania, Gran Bretagna, Italia, Francia e Russia”.

Le cifre perse dal momento dello sconsiglio non saranno certo un buon consuntivo. Gabbar, per ora, si consola pensando che “da gennaio a luglio abbiamo registrato 400mila italiani, l’1 per cento in più dell’anno scorso. Avrebbe potuto essere una stagione strabiliante”.


Il servizio completo sull'Egitto sul numero di lunedì 16 settembre di TTG

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