Come lavorare nel turismo ed essere felici

Numeri, prenotazioni last minute, documenti di viaggio e discussioni con i clienti. Le variabili che possono rendere la vita lavorativa insostenibile in un agenzia di viaggi come in un hotel possono essere incalcolabili, ma c’è un segreto per essere felici anche durante le ore calde dell’alta stagione. O meglio qualcuno che può risolvere tutti i problemi e adoperarsi quotidianamente per alleviare lo stress di chi opera nel settore.

Si chiama ‘team dell’happiness aziendale’. Come funziona e cos’è lo ha spiegato a TTG Italia Sarah Quatela, country manager Italia di Evaneos, che sta sperimentando la formula con successo e che di recente è stata inclusa nella lista dei Best Place to Work. “La squadra che gestisce l’happiness dell’azienda - racconta - è composta da addetti delle risorse umane e 2 office manager, che provvedono affinché tutti si sentano a casa quando arrivano in ufficio”.

A lavoro come a casa
Un esempio è il fatto che l’azienda, che ha sede a Parigi, abbia da poco cambiato uffici e il team ha pensato a tutto, a partire dal kit di benvenuto. “Il primo giorno abbiamo trovato sulle nostre scrivanie gadget personalizzati, tra cui borse con il nostro volto e il logo Evaneos – dice Quatela -. Il team ha curato poi gli arredamenti di tutti i locali e ha disposto una cucina, che ogni giorno viene rifornita di cibi, bevande e frutta”. Si potrebbe obiettare che la mossa possa infondere eccessivo aziendalismo, portando i dipendenti a lavorare anche quando non dovrebbero perché non ne sentono il peso, ma i risultati sull’umore e la produttività però sono tangibili.

“Facciamo di tutto – ribadisce - perché in azienda chi lavora sia felice e questo fa sì che ognuno venga a lavorare con voglia di fare”.

Un'organizzazione alternativa
Il team della felicità organizza poi attività di team building, colazioni ed eventi post lavoro per creare coesione nelle varie business unit. Che in Evaneos sono diventate ‘tribe’, perché l’azienda, che conta lavoratori giovani di età media di 30 anni, ha introdotto riorganizzando il proprio modello di lavoro. “Vogliamo mantenere lo spirito della startup e seguiamo il concetto francese di ‘azienda liberata’ – aggiunge il country manager -. Perciò siamo organizzati in piccole squadre dalle 2 alle 15 persone. Stabiliamo la roadmap per un mese, portando avanti un’idea. Al termine del mese valutiamo se andare avanti o abbandonare il progetto”. Questo permette di non disperdere risorse in idee improduttive e di raggiungere sempre un risultato. E se resta un po' di delusione per il progetto abbandonato, nessun problema: c'è il team dell'happiness che restituisce il sorriso.

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