Quando i clienti sono amici o parenti...

A mio parere il più grosso sbaglio che si possa fare quando si apre un'attività, è quello di fare affidamento su amici e parenti.

Nel nostro settore, ricordo in particolare che negli anni in cui le agenzie di viaggi fiorivano ovunque, più di qualche volta ho sentito ragionamenti del tipo "mio cugino fa quattro viaggi l'anno" piuttosto che "conosco un sacco di gente che viaggia" come se parenti e amici avessero dovuto determinare la start-up dell'attività.

Errore fatale! Al contrario proprio i parenti e gli amici, oltre ad aiutarvi ben poco (salvo ovviamente rare eccezioni) saranno i vostri peggiori clienti: pretenziosi nel domandarvi qualità e desiderosi di consolidare il vostro stretto rapporto attraverso sconti e trattamenti di favore.

Nella mia personale esperienza, quando nel 2009 decisi di aprire la mia agenzia di viaggi, parenti e amici furono pronti a emettere la sentenza che, nell'epoca del web, stavo commettendo uno sbaglio clamoroso e, successivamente all'apertura, si guardarono bene dall'appoggiarmi.

Oggi che il mio punto vendita è una realtà molto conosciuta della zona e che i risultati del mio duro lavoro hanno dato i meritati frutti, magicamente tutti mi conoscono, tutti mi vogliono bene e talvolta mi capita di scoprire qualche nuovo amico che ignoravo di avere.

Il lato positivo in tutto ció e che oggi io abbia ben poche persone da ringraziare: i miei genitori e la mia compagna. Stop. Da qui in avanti devo tutto ai clienti che mi hanno scelto e consigliato in questi anni: perfetti estranei che, oltre a darmi fiducia, hanno consigliato la mia agenzia di viaggi a sempre più persone, innescando un volano che ne ha determinato il successo.

La mia esperienza, ma anche quella di tante altre persone, insegna che la start-up di un'attività deve passare attraverso azioni strategiche, sensate, pianificate, mirate ad acquisire da subito quanti più ingressi possibile. Al contrario, aprire un'attività affidandovi ad amici e parenti come clienti o veicolo pubblicitario primario è un errore fatale, da non commettere.

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