Botta e risposta: come fa un agente di viaggi a non incavolarsi?

Devo dire che l'amico e collega blogger Roberto Gentile quando vuole sa pungere noi agenti di viaggi sul vivo.

Non che sia difficile stuzzicare la nostra categoria, soprattutto su argomenti dibattuti come le vendite dirette online da parte dei nostri partner o pseudo tali... tuttavia a leggere i commenti che si sono scatenati a piè di blog, mi è venuta voglia di entrare sull'argomento nella mia doppia veste di blogger e agente di viaggi.

Non che Gentile e TTG abbiano bisogno della mia difesa in merito, ma ai nostri blog non viene imposta nessuna linea editoriale e il pensiero personale espresso all'interno di 'whatsup' non mi pare scandaloso.

Tuttavia capisco anche il disappunto di alcuni colleghi (pur non condividendone alcuni toni particolarmente accesi).

Prendi Ntv per esempio: alla start-up grandi proclami sull'amicizia e la partnership con le agenzie e non appena si consolida un po' sul mercato ecco che gli amici dei primi giorni possono essere messi un po' più a margine.

Se parliamo di crociere non posso fare a meno di pensare alle grandi sviolinate successive al Giglio: "agenzie restate al nostro fianco" piuttosto che "mai più senza agenzie" sono stati grandi messaggi d'affetto che però, in pochi anni, sono stati sostituiti da "tenetevi la vostra fetta e zitti". Verrebbe da chiedersi come mai quando è servito aiuto per uscire dal tunnel non abbiano fatto da soli.

Di esempi simili ce ne sarebbero mille e ai più sfugge che quello che gli agenti non sopportano non sono tanto le scelte di marketing o le politiche commerciali, ma questi continui voltagabbana a seconda di come tira il vento.

Dal canto loro queste aziende fanno bene a cercare soluzioni per barcamenarsi nella crisi e rispondere alle segmentazione del mercato, che parte dagli scrocconi che si annidano nei gruppi d'acquisto (non a caso scelti da Ntv come canale preferenziale per vendere i posti a basso costo) passando per gli affezionati del web, che comunque in agenzia di viaggi non andrebbero lo stesso (fanno bene i player delle crociere a non rinunciarci) arrivando ai clienti che hanno piacere di essere consigliati e serviti da un agente in carne e ossa, ma che non per questo devono beccarsi le tariffe più alte, soprattutto se a parità di servizi.

In conclusione promuovo la multicanalità delle vendite, ma boccio in maniera decisa chi pensa, attraverso una segmentazione tariffaria che preveda di vendere determinate tariffe solo sul web, di voler selezionare il cliente alle agenzie di viaggi prima ancora che siano loro a farlo.

D'altra parte, caro Roberto Gentile, lo diceva Totò, no? 'cca nisciuno è fesso!

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