Circondati da un clima di guerra

Siamo circondati! Magari non ci facciamo caso o non vogliamo farci caso, ma quello a cui abbiamo assistito in questa estate 2015 è un vero e proprio scenario da guerra mondiale.
Tunisia fuori dai giochi, Egitto a singhiozzo, Turchia dimenticata e Grecia traballante hanno praticamente segnato l'estate del turismo organizzato.

Già perchè i tedeschi non perdono il loro vecchio vizio di voler fare i dominatori d'Europa e pur senza armi si sono nuovamente eretti a capi del continente, attuando una guerra economica che non ha mancato di destabilizzare una destinazione importante come la Grecia nel pieno della stagione estiva.

Poi ci sono stati i fatti di Sousse e la generale instabilità dell'Egitto che hanno prodotto da una parte la completa chiusura di una destinazione e dall'altra una riduzione verticale dei passeggeri trasportati.

Infine c'è la polveriera Turchia: qui oltre a risentirne la destinazione in sè, ci sono state ripercussioni sia sulle crociere che nelle più vicine isole greche (Kos su tutte).

Insomma quella che ci stiamo lasciando alle spalle è senza dubbio l'estate più complicata a cui si sia mai assistito, che ci consegna forti interrogativi sia sul breve periodo (cosa si venderà in autunno e in inverno?) sia sul medio periodo (quali investimenti programmare per il 2016?) gettando forti preoccupazioni in un settore talmente fragile da non consentire errori di manovra.

Eppure le incognite sono decine:
Riprenderà il Kenya?
Terrà l'Egitto?
Spaventerà la Turchia?
Come si ripercuoterà in soldoni la fine delle agevolazioni fiscali alle isole greche?

...e chi più ne ha più ne metta.

Fare programmazione e investimenti in una fase del genere è da cuori impavidi.
Il tutto senza dimenticare che anche il nostro paese non è che scoppi di salute e che i tedeschi sono sempre pronti a somministrare la cura dimagrante anche a noi, nel caso non facessimo i compiti come Frau Angela impone.

In bocca al lupo.

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