Etica e buon vicinato tra agenti di viaggi

Esiste l'etica tra colleghi di lavoro?

Chiaramente non c'è una risposta univoca a questa domanda, poichè l'etica è intrinseca in maniera diversa in ognuno di noi.

Basta un collega canaglia per rovinare interi ambienti lavorativi, nei quali si vive costretti a camminare sempre spalle al muro, per non rischiare di cadere in tranelli, angherie e scorrettezze.

Nel caso di aziende concorrenti, sebbene la base di partenza cambi, credo che etica e correttezza non debbano mai venire meno.

Tra agenti di viaggi, per esempio, dovremmo imparare a catturare nuovi clienti attraverso intraprendenza, innovazione e marketing e invece talvolta si assiste a battaglie a colpi di sconti che erodono redditività, professionalità e rapporti tra colleghi.

Io credo che serva altro.

C'è un mondo di persone che neanche ci pensa più a entrare in agenzia di viaggi. Anzichè fare la guerra dei poveri cercando di rubarsi a vicenda la fetta (sempre più piccola) di clienti spontanei, occorre allearsi sul territorio per andare a riprendersi per i capelli la troppa gente che è convinta di saper fare il nostro lavoro meglio di noi.

Investire assieme per spendere meno e migliorare l'incisività delle azioni di marketing e consolidare rapporti di buon vicinato che sono fondamentali e strategici per riprenderci quote di mercato che stiamo, al contrario, supinamente accettando di perdere.

Basta davvero poco. Basta volerlo.

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