Il volto politico di Pier Ezhaya

Pier Ezhaya da poche ore siede sulla poltrona del presidente di Astoi. Un uomo di Alpitour guiderà i tour operator per i prossimi 2 anni.

Si è trattato di un voto e di un’elezione scontata, ma con qualche retroscena. Per lunghe stagioni il gruppo torinese è sempre rimasto un passo indietro (meglio dire a fianco) alla presidenza dei tour operator di Confindustria. In fondo, si è sempre detto che quella carica spettasse ad un altro imprenditore o manager. Che doveva rappresentare le altre aziende senza coinvolgere direttamente il leader.

Una mossa politica che negli anni ha sempre pagato, con le presidenze di Battifora e Filippetti, senza dimenticare Roberto Corbella. Quest’ultimo con un taglio e un profilo politico degno dell’epoca democristiana. Signore con modi e garbo di altri tempi.

Un cambio di passo
Ora, in questo anno difficile per molti versi, l’elezione di Astoi ha cambiato pelle. Le insistenze dei piccoli e medi operatori hanno infatti spinto il manager Alpitour ad accettare l’incarico. In fondo, durante i mesi di lockdown, Ezhaya si è speso molto tra radio e tv per spiegare le richieste del mondo del turismo. Il manager Alpitour prima di accettare si è sincerato di aver un largo consenso e la consapevolezza di tutti che non sarà semplice ripartire.

Le presenze televisive di questi mesi hanno evidenziato la volontà del direttore Alpitour di rappresentare l’intera filiera, smentendo forse chi negli ultimi 2-3 anni aveva puntato il dito contro Alpi.  Accusato di aver trascurato le agenzie di viaggi.

Per Ezahya si tratta ora di proseguire il percorso avviato nel tardo inverno di quest’anno, trovando la via giusta per riattivare la macchina operativa dei tanti tour operator. Non sarà una passeggiata.

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