La rivelazione di Ibm: macché acquisti digitali, la Generazione Z compra ancora in negozio

Sono i consumatori nati all’inizio degli anni ’90, i fratelli minori dei Millennial che, nonostante la forte digitalizzazione e un potere d’acquisto stimato a livello globale in 44 miliardi di dollari, comprano ancora prevalentemente in negozio perché i brand non sono in grado di offrire loro una soddisfacente esperienza d’acquisto digitale.

Lo ha rilevato Ibm, che ha intervistato 15mila membri della Generazione Z in tutto il mondo constatando che il 67% preferisce acquistare esclusivamente in negozio, contro un 31% che sceglie il punto vendita “fisico” solo qualche volta. E la ragione di questo comportamento, spiega Ibm, è che i brand non sono al passo con le nuove esigenze dei consumatori.

La Generazione Z, spiega Event Report, utilizza spesso più di un dispositivo collegato in rete, nel 60% dei casi abbandona siti web e app che si caricano troppo lentamente e desidera interazioni personalizzate con i brand su tutti i canali disponibili.

Invece, ha appurato Ibm studiando 500 brand in 24 Paesi, solo il 19% dei retailer è in grado di fornire un'esperienza di acquisto digitale altamente personalizzata e solo il 17% fornisce online informazioni su un prodotto più approfondite del semplice "disponibile/esaurito". Inoltre, l’84% dei brand non fornisce nei propri punti vendita servizi mobile “in-store”, come per esempio attività di proximity marketing o di comunicazione localizzata.

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