Il commento del direttore
Remo Vangelista
Ammonta a poco più di 100 milioni di euro la somma che Amazon dovrebbe versare al Fisco italiano come diretta conseguenza dell’inchiesta per evasione fiscale avviata dalla Procura della Repubblica di Milano.
Secondo il quotidiano Repubblica la firma dell’adesione è imminente dopo che i dettagli dell’operazione sono stati definiti tra i funzionari dell’Agenzia e i tributaristi di Amazon. L’accusa, riferita al periodo che va dal 2011 a parte del 2015, è quella di aver generato redditi come stabile organizzazione, sui quali però non avrebbe pagato le tasse, trasferendo gli introiti alla casa madre con sede in Lussemburgo.
Nel caso di Amazon la difesa sostiene tuttavia che, nel periodo sotto indagine, la società aveva in Italia solo un ufficio ridotto e che gli introiti sarebbero stati generati dalla struttura organizzativa lussemburghese.
A differenza, dunque, di altri colossi del web, Amazon potrebbe evitare di finire davanti a un giudice e l'inchiesta penale potrebbe essere archiviata grazie dell’azione virtuosa avviata nel 2011, quando la società incominciò l’attività in Italia. Allora, infatti, Amazon si era rivolta all’Agenzia delle Entrate con una richiesta formale per delineare quale organizzazione dovesse essere adottata per non violare la normativa in materia.
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